“L’enoturismo è uno dei settori in crescita in Sicilia. Oggi la media di visite nelle nostre aziende vinicole è di circa 3.800 persone l’anno contro le 200 di 15 anni fa. E’ un’opportunità di crescita che stiamo coltivando: l’enoturismo sta dando un valore aggiunto ai marchi siciliani e offre nuovi spazi di lavoro e di sviluppo”: i numeri di un fenomeno positivo sono stati resi noti da Francesco Ferreri, presidente di Assovini Sicilia, a margine degli “Stati generali del turismo” svoltisi a Taormina nel fine settimana appena trascorso.
Assovini è il club delle aziende vitivinicole siciliane che racchiude l’87% dell’imbottigliato siciliano ed è nato per la volontà di alcuni imprenditori “che hanno capito l’importanza del “fare squadra” per promuovere i vini dell’isola”. Oggi ad Assovini Sicilia aderiscono 79 aziende. “Nel 2015 l’enoturismo siciliano ha registrato il 55% di presenze di italiani e il 45% di stranieri” ha detto Ferreri. “Il 98% degli addetti delle aziende vinicole parla una lingua straniera, nel 96% delle cantine sono stati realizzati locali adatti alle degustazioni e nel 69% è possibile effettuare anche un servizio di ristorazione di qualità. Il 40% delle aziende ha una struttura ricettiva e il 31% ha l’idea di realizzarla”. Ferreri ha sottolineato come “più un territorio funziona dal punto di vista turistico, più il mercato del vino cresce: per averne conferma è sufficiente analizzare i luoghi più visitati e incrociare la notorietà dei vini di quel territorio”. Ma per non perdere questa opportunità di crescita, sempre Ferreri ha indicato alcune priorità: “Studiare l’offerta del settore enoturistico ed avere un riscontro sulla domanda, in modo da fare investimenti mirati che abbiano prospettive nel lungo periodo. Creare un Tavolo comune tra le Istituzioni e l’imprenditoria per valorizzare il “sistema Sicilia”. Sbloccare i finanziamenti comunitari che potrebbero cambiare il volto dell’isola”.