I Giudici di pace incalzano il governo nazionale chiedendo al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ad intervenire con un decreto legge per sanare “le gravissime violazioni al diritto comunitario e alla Carta Sociale Europea contestate all’Italia dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea“.
Indetto uno sciopero di quattro giorni della categoria che potrebbe causare numerosi disagi; infatti “a rischio la celebrazione di 150 mila processi”, fa sapere l’Unione nazionale dei giudici di pace (Unagi-pa) che ha organizzato la mobilitazione.
Il mese scorso i Giudici di pace avevano già messo al corrente della loro situazione con uno sciopero, durato cinque giorni, che oggi hanno deciso di replicare; chiedono che vengano riconosciuti i diritti fondamentali come la continuità del servizio, la previdenza, la tutela della maternità e della salute oltre ad uno stipendio dignitoso e alla pensione. “L’Europa ha chiesto al Governo Italiano di intervenire con urgenza per sanare le tante violazioni del diritto comunitario ed internazionale perpetrate a danno dei giudici di pace.” Questo è quanto affermano dicono il presidente dell’Unagi-pa Maria Flora Di Giovanni e il segretario Alberto Rossi.
La richiesta al governo centrale è quello di attuare un intervento preventivo per evitare danni anche alle tasche della collettività: “La Commissione Europea, anche su sollecitazione del Parlamento Europeo, sta per avviare la procedura di infrazione contro l’Italia- avvertono Di Giovanni e Rossi– Sarebbero miliardi di euro di risarcimenti e sanzioni che graverebbero sul popolo italiano”.