Tutto è iniziato in Sicilia, tutto finisce in Sicilia. Anis Amir è sbarcato a Lampedusa con l’ondata che travolgerà l’Italia e scatenerà la prima grande crisi di migranti a partire dall’estate del 2011. Una sorta di esodo del terzo millennio che aprirà le porte dell’Europa a migliaia di disperati ma anche a diversi criminali. Poi il carcere, anzi, le carceri, che avrebbero completato il suo percorso di radicalizzazione islamica. La fuga in Germania e l’attacco a Charlottensburg, con la strage al mercatino di Natale. La sua folle corse è stata fermata questa notte a Sesto San Giovanni. Amir, l’attentatore di Berlino è stato fermato ed ucciso dal poliziotto siciliano Luca Scatà. Amis Amri ha sparato per primo e ferito il collega di Scatà, Cristian Movio. Scatà ha reagito e freddato il terrorista. Alla fine dello scontro a fuoco l’agente non sapeva di avere messo fine alla fuga del ricercato numero 1 in Europa. Ha chiamato casa ed ha avvertito i parenti che stava bene. Scatà è nato a Canicattini, in provincia di Siracusa, e secondo le prime ricostruzione si sarebbe trovato alla guida della pattuglia a Sesto San Giovanni. L’agente che ha sparato all’attentatore di Berlino, ha studiato al liceo del suo paese, poi dopo due anni di Ingegneria Informatica a Catania, nel 2011 ha fatto un anno di servizio volontario nell’Esercito. Successivamente ha superato il concorso in polizia e attendeva l’assegnazione definitiva. Il padre, Giuseppe, è dipendente comunale, la madre casalinga e ha una sorella di 26 anni, laureata in Psicologia. Il papà dell’agente ha tirato un sospiro di sollievo alla fine del blitz:“Ringrazio Dio che sia vivo. Luca è un ragazzo coraggioso e ha fatto il suo dovere. Quando l’abbiamo sentito al telefono stamattina presto – racconta – non sapeva ancora che il ragazzo morto fosse l’attentatore“. Il profilo di facebook di Luca Scatà è tempestato da ringraziamenti tanto da fare andare in tilt l’account che ora è temporaneamente bloccato al pubblico.
Il collega di Scatà, Christian Movio è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per estrarre il proiettile sparato dal terrorista di Berlino, Anis Amri, che lo ha colpito alla spalla destra. Movio, di 36 anni, di Latisana (Udine), è ricoverato al San Gerardo di Monza ed è operato dall’equipe del professor Zatti. Sui fatti accaduti questa notte, la Procura di Monza ha aperto un fascicolo di indagine. Toccherà agli uffici diretti dal procuratore Luisa Zanetti occuparsi della sparatoria che ha portato alla morte di Anis Amri, il tunisino sospettato di essere l’autore della strage di Berlino. Il tunisino è stato infatti colpito a morte a Sesto San Giovanni, territorio di competenze dai pm monzesi. Della ragione per la quale l’uomo si trovasse a Sesto si occuperà invece l’anti terrorismo di Milano.