Minacce a un pm di frontiera. Tre croci sulla porta di casa, sul box auto e sulla cantina di un magistrato della Procura di Messina. Si tratta del sostituto con delega alle indagini antimafia, Vito Di Giorgio, impegnato da anni in inchieste delicate sulla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto.
Negli scorsi anni il pm, che si trova alla Procura di Messina dal 1998, si è anche occupato delle indagini che legano la criminalità organizzata e la massoneria, come il processo a Rosario Pio Cattafi, avvocato già condannato in Appello a 7 anni nel “Gotha Tre”, considerato uomo di connessione tra Cosa nostra, le logge locali e servizi segreti. Di Giorgio negli ultimi anni ha collaborato con i pm della Procura di Palermo nell’ambito del processo sulla Trattativa Stato-Mafia, curando – assieme al collega Angelo Vittorio Cavallo – la collaborazione con la giustizia di Carmelo D’Amico. Nel 2010 il magistrato aveva ritrovato dei proiettili accanto l’automobile e a seguito dell’intimidazione, di chiara matrice mafiosa, furono rafforzate le misure di sicurezza nei suoi confronti.
“Da anni Di Giorgio – dice Giuseppe Scandurra, presidente nazionale della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura – è riuscito con ottimi risultati a sgominare alcune delle più importanti famiglie mafiose della città e della provincia di Messina. E’ uno dei magistrati che hanno inciso in modo significativo nella lotta alla mafia. Siamo certi che le forze dell’ordine riusciranno presto a scoprire i colpevoli di questo vile atto intimidatorio”.