Inaugurazione con polemiche per Villa Cattolica a Bagheria (Palermo), sede del Museo di Guttuso, nel giorno della nascita del pittore avvenuta 105 anni fa. Una riapertura – segnata da un restauro – che giunge al termine di una chiusura, durata quasi due anni. La struttura, rinnovata nei servizi, sarà diretta da Dora Favatella Lo Cascio, già assessore e consulente nelle passate amministrazioni. Oltre alle opere pittoriche e alle sculture, il museo presenta varie sezioni tra cui quella fotografica e quella dedicata al carretto siciliano ma anche uno spazio per l’ultima donazione.
Artisti, uomini di cultura, studiosi, attori hanno invaso le sale del museo lungo il percorso espositivo raccontato dal figlio adottivo dell’artista, Fabio Carapezza Guttuso, che ha mostrato alla folla i restauri da 4 milioni di euro dell’antico edificio che ha riguardato soprattutto ha riguardato soprattutto gli impianti, l’illuminazione, il riordino delle sale. Accanto a lui celebrità del calibro di Giuseppe Tornatore, amico di Guttuso, Pif che è rimasto un po’ in disparte che hanno assistito alla riapertura agevolata dagli Archivi Guttuso e dal Ministero dei Beni culturali e dal prefetto Fabio Carapezza Guttuso, respinsabile dell’Unità di crisi ministeriale.
“Qui – dice il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque – c’è un tesoro che racchiude non solo gioielli del maestro del Novecento, ma anche altre suggestive opere che, finalmente, dopo questa lunga fase di restyling, torneranno alla fruizione in una location più bella che mai“.
Tuttavia, a poche ore dall’inaugurazione, tre politici locali hanno sollevato alcuni dubbi sull’organizzazione. Si tratta di Daniele Vella (in foto), membro della direzione regionale del Pd, Massimo Mineo, ex vicesindaco di Bagheria, e Maurizio Lo Galbo, consigliere eletto con Forza Italia, che hanno sottolineato l’assenza di bandi ufficiali per l’affidamento degli incarichi conferito per l’organizzazione, aggirando le normative europee.
“Da settimane oramai si susseguono voci di incarichi per svariate migliaia di euro – dicono attraverso una nota –Dall’amministrazione della trasparenza ci aspettavamo fossero fornite notizie dettagliate sugli stessi, invece non abbiamo visto bandi di selezione pubblica per l’affidamento di questi incarichi (ci auguriamo di essere smentiti ) e non ne conosciamo le cifre. Eppure le direttive europee richiedono massima pubblicità per l’affidamento degli stessi, alle volte con il rischio della revoca dei finanziamenti se le stesse non vengono rispettati“.