Il direttore del Centro regionale trapianti Sicilia, Bruna Piazza ha presentato i dati nel corso di una conferenza stampa all’assessorato regionale alla Salute alla presenza, tra gli altri, dell’assessore Baldo Gucciardi. Secondo le stime presentate dalla presidente torna a crescere, in Sicilia, il numero di donatori di organi: dai 47 del 2015 ai 51 del 2016. Nel 2015 sono stati effettuati 196 trapianti (99 di reni, 18 di cuore, 49 di fegato, 1 di pancreas, 29 polmoni) più cinque split liver di fegato. Nel 2016 i trapianti effettuati nei tre centri siciliani autorizzati ossia Arnas Civico, Ismett e Policlinico di Catania, sono stati 192 (97 reni, 13 cuore 60 fegato, 2 pancreas, 20 polmoni) e 6 gli split.
Contestualmente, un dato negativo è rappresentato dal tasso di opposizione, cresciuto dal 43% al 47%: nel complesso, 66 i pareri avversi alla donazione degli organi nell’anno appena concluso. “Nel 2016 si è registrata una ripresa sensibile dell’attività di donazione e trapianto, frutto dell’impegno di tutte le aziende sanitarie e dell’attenzione dell’assessore Gucciardi – la direttrice del Crt Sicilia Bruna Piazza – I risultati conseguiti sono assolutamente positivi, emblematici delle potenzialità che vi sono a livello regionale in termini di professionalità sanitarie e in termini di generosità della popolazione siciliana e ci fanno ben sperare di poter raggiungere gli standard nazionali“.
Il direttore generale dell’Arnas Civico Giovanni Migliore punta al raggiungimento della totale copertura delle osservazioni dei soggetti arruolabili; gli fa eco Bruna Piazza secondo cui l’incremento del numero di segnalazioni di morte encefalica è direttamente proporzionale alla percentuale di opposizione da parte di alcuni cittadini.” Questo rappresenta un elemento su cui c’è ancora molto da fare, ma siamo convinti che attraverso una sempre più capillare informazione e sensibilizzazione e con un maggiore coinvolgimento delle aziende in termini di organizzazione sanitaria potremmo migliorare anche questo dato“.
Soddisfatto Baldo Gucciardi, secondo cui in Sicilia non è mai venuta meno la cultura della donazione. “Ci siamo basati sul rilancio di un modello organizzativo mutuato da altre regioni per risensibilizzare le grandi rianimazioni di questa regione, dove la donazione matura, in un momento tragico per una famiglia. Il rilancio organizzativo e la sensibilizzazione era la svolta che noi volevamo, abbiamo avuto una risposta importante. Adesso abbiamo donazioni da tutta la Sicilia, e questo dimostra che se c’e’ una grande attenzione sul modello organizzativo anche in questo campo arrivano i risultati“.
Per la prima volta in Sicilia, il centro trapianti di rene dell’Arnas Civico di Palermo ha partecipato alla realizzazione di una catena di trapianti da donatore vivente, avviata da un “samaritano“, un panificatore di Vicenza che ha voluto donare un rene in maniera incondizionata. L’uomo ha messo in moto un processo ‘a catena’ che ha consentito a cinque coppie (donatore-ricevente) residenti in Toscana (tre, tutte a Pisa), Emilia Romagna (Parma) e, appunto, in Sicilia (una coppia palermitana, madre e figlio), incompatibili tra di loro, di eseguire il trapianto ‘scambiandosi’ il rene del rispettivo donatore. Una novità assoluta per l’Isola, mentre gli altri due trapianti eseguiti con questa modalità erano avvenuti in centri dell’Italia settentrionale. A raccontare l’evento Silvio Morini, direttore dell’equipe chirurgica del Centro trapianti di rene e Flavia Caputo, direttore dell’unità di nefrologia con trapianto di rene dell’Arnas Civico.
L’equipe, completata dai chirurghi Saverio Matranga, Andrea Macaluso e Giancarlo Barranco, ha eseguito prima il trapianto del rene giunto da Pisa, dove era stato prelevato alla donatrice di un’altra coppia, in un 25enne in dialisi da alcuni mesi. Successivamente la stessa equipe chirurgica ha prelevato il rene dalla madre del giovane palermitano e lo ha inviato al Centro trapianti di Pisa per la successiva coppia della catena. Entrambi gli interventi sono perfettamente riusciti.
“La nostra piena partecipazione a questa procedura, estremamente complessa e coordinata dal Centro nazionale trapianti, ha messo in evidenza ancora una volta la grande capacità organizzativa e la professionalità degli operatori del nostro Centro trapianti – conclude la dottoressa Flavia Caputo – Spero che ciò possa contribuire a incrementare anche in Sicilia il trapianto da donatore vivente, che rappresenta la più valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica in fase avanzata“.