Profili politici e storie personali che si intersecano. Lo sliding doors è servito e a rappresentare il Comune di Petrosino (Trapani) nel processo contro l’imprenditore Michele Licata – accusato lottizzazione abusiva – sarà l’ex sindaco Giuliano Pisapia. Il procedimento avrà inizio il prossimo 7 marzo su citazione diretta della Procura, dinanzi al Tribunale di Marsala, l’accusa sarà sostenuta dal pubblico ministero Antonella Trainito e riguarda una lottizzazione abusiva a Petrosino, nella zona dei Margi, alle spalle della spiaggia privata di Torrazza. La vicenda finì per diventare il cavallo di battaglia dell’attuale sindaco Gaspare Giacalone che sull’onda delle contestazione diventò primo cittadino del Comune.
Licata è un volto noto. Re della ricezione turistica, padre degli hotel Delfino Beach e del Baglio Basile a dicembre i giudici marsalesi lo hanno condannato a 4 anni e mezzo di carcere, indultati. Licata aveva messo mano nella zona protetta compiendo il reato di lottizzazione abusiva: l’intento era costruire 9000 metri cubi di cemento sulla spiaggia privata, venduta da Calcedonio Di Giovanni, L’imprenditore per anni ha operato nel settore edile e turistico alberghiero, trovandosi al centro di “collegamenti fra mafia, massoneria ed affari”, associando la sua immagine a quella del “Kartibubbo Village” di Campobello di Mazara. Durante il procedimento i magistrati hanno ricostruito i legami di Di Giovanni con la famiglia mafiosa di Mazara del Vallo e con esponenti locali della massoneria, dagli anni settanta sino ai giorni nostri. Un resort travestito da opificio, per godere dei contributi all’agricoltura.
L’annuncio “dell’arruolamento” di Pisapia è avvenuto attraverso un post su Facebook pubblicato dallo stesso sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone. I curriculum dei due sono molto simili: un percorso di sinistra sciolto da qualsiasi appartenenza partitica. “Sarà l’avvocato Giuliano Pisapia, coadiuvato dal legale Valerio Vartolo, a difendere gli interessi di tutti i cittadini di Petrosino; diciamo che il mio percorso personale è identico a quello di Pisapia, entrambi ci collochiamo a sinistra ma abbiamo una collocazione a-partitica – continua Giacalone – Qui però siamo ‘sindaco’ e ‘avvocato’. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata, lui è molto competente e preparato, per questo abbiamo deciso di scomodarlo come professionista“. Così il sindaco di Petrosino che ribadisce la volontà personale e a nome della sua comunità di costituirsi parte civile. “I procedimenti a carico di Licata riguardano oneri contributivi a danno dello Stato e adesso, dopo tanti anni e tante battaglie, si farà luce su questo scandalo“.
L’esperienza di Giacalone come sindaco di Petrosino è agli sgoccioli e nonostante ripeta di “non aver intenzione di candidarsi”, lo scorso settembre ha lanciato Network una rete di movimenti civici e liberi cittadini del trapanese; una prospettiva di creare un contenitore di idee, un laboratorio di incontro e confronto nei singoli territori dando loro la possibilità di esprimersi in una nuova forma di democrazia partecipata, condivisa e trasparente. Giacalone si sofferma sul futuro del suo paese e sulle sue volontà, a partire dalle prossime elezioni comunali. “Il mio mandato è in scadenza e vorrei evitare di ricandidarmi a sindaco, sebbene molte realtà locali spingano perché lo faccia. Io mi sento al di fuori dei partiti – conclude – adesso voglio concentrarmi sul mio Network che mi dà molte soddisfazioni. Ognuno si occupa del proprio fazzoletto“.