Due rinnovi elettorali e manovre politiche univoche. Le elezioni di Trapani e Erice appartengono allo stesso scenario. In provincia si dovrebbe votare il prossimo 4 giugno e in queste settimane i partiti locali hanno iniziato a tessere le fila degli accordi. I primi nomi sono già sul tavolo ma a tenere banco sono gli accordi dei papaveri locali. Ai margini dei partiti o integrati nel sistema ma alla conta dei voti, sono loro a dettare la linea.
Primo su tutti il senatore Tonino D’Alì, berlusconiano di ferro uscito indenne da un processo per concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte d’Appello di Palermo lo scorso anno lo ha assolto, e prescritto per i reati fino al 1994, chiudendo una querelle giudiziaria iniziata nel 2011. Poi Paolo Ruggirello, ex supporter di Raffaele Lombardo, transitato con Nello Musumeci e infine approdato al Pd ma noto per essere stato lambito da alcuni fatti giudiziari tra cui la vicenda che riguarda l’ex vicepresidente dell’Ars, Bartolo Pellegrino. Ed ancora Giacomo Tranchda, attuale sindaco di Erice, impegnato nel sociale ma rinomato come uno dalla querela facile ma soprattutto Mimmo Fazio, ex sindaco di Trapani, che fino all’ultimo potrebbe rischiare la conferma della sua incandidabilità. In entrambi i comuni si verrà eletti al primo turno superando il 40%, altrimenti si va al ballottaggio.
Questi quattro personaggi orienteranno le elezioni di Trapani e Erice. Nella prima città il nome più ingombrante è il senatore D’Alì’. Il prossimo 14 marzo scioglierà le ultime riserve. A suo sostegno già tre liste, tra cui Forza Italia. La sua candidatura romperebbe gli schemi. In molti dopo l’assoluzione vedono in lui nuova speranza, altri adombrano dubbi sui fatti emersi durante l’epopea giudiziaria, compresi i fatti che riguardano la Calcestruzzi Ericina e il prefetto Fulvio Sodano, trasferito da Trapani poco dopo. La sua candidatura potrebbe unire il centrodestra, raccogliendo l’adesione del Psi del deputato regionale Nino Oddo. Altro candidato forte potrebbe essere Mimmo Fazio. Potrebbe perchè entro fine aprile Tar e Tribunale si esprimeranno sulla sua incompatibilità. Il giudizio è legato ad un contenzioso tra l’ex presidente dell’azienda dei trasporti locali Vito Dolce e Fazio, scaturito da una sentenza per tentata violenza privata nei confronti di Dolce. Nel frattempo il consiglio ha votato la sospensione della sua carica attuale di consigliere ma in queste ore l’ex sindaco ha aperto il suo comitato elettorale (vedi foto) chiudendo un accordo con Mimmo Turano collega deputato all’Ars.
Nel Pd clima teso. A Trapani da un mesetto è stato scelto come candidato Piero Savona, che da allora sta costruendo la sua campagna elettorale. Il nome c’è ma l’unità traballa. L’antipasto delle fratture sono state le primarie di Erice in cui ha ottenuto più voti Daniela Toscano, attuale vicesindaco della giunta di Giacomo Tranchida. Sconfitto il professore Ciccio Todaro, fedelissimo del deputato Paolo Ruggirello che al termine dei conteggi ha chiesto le scuse di Tranchida per essere stato attaccato durante la consultazione interna del Pd, comunicando di avere dato mandato ad un legale di querelare l’attuale sindaco di Erice che aveva parlato di «certe sue frequentazioni come Giambalvo di Castelvetrano che inneggiava a Matteo Messina Denaro». La foto a sinistra, precedente alle vicende giudiziarie, ritrae il candidato Todaro assieme a Lillo Giambalvo.
Le anime del Pd si agitano, i fatti lo scuotono e le trattative si uniformano. La Toscano è sostenuta da Tranchida e dal sempreverde Camillo Oddo e Ruggirello in più di un occasione ha anticipato che potrebbe sostenere la candidatura di Luigi Nacci del Psi che va dicendo «io sono l’Anti-Tranchida». E lo scenario si ripeterà a Trapani. Savona è il candidato dei crocettiani di ferro, il consigliere Enzo Abbruscato e l’avvocato Dario Safina ma – stando alle voci politiche – uno dei possibili sostenitori di Fazio potrebbe essere lo stesso Tranchida.
Poi c’è la politica non «inquadrata». A Erice si candida Daniela Virgilio, fuoriuscita dal cerchio magico di Nino Oddo e transitata in quello di Rosario Crocetta, che ha formato una lista civica «Area Attiva». Il suo volto ha fatto capolino negli ultimi appuntamenti del governatore siciliano, compreso il lancio della campagna #RiparteSicilia. A Erice potrebbe affondare la candidatura dell’avvocato Maurizio Sinatra, sostenuto da Sicilia Futura ma scaricato da Forza Italia. Tra i corridoi si parla anche della ricandidatura di Vito Damiano. Infine c’è il Movimento 5 Stelle. In provincia, a differenza di Palermo, i grillini non hanno ancora individuato i candidati sindaci. Per adesso stanno lavorando al “programma partecipato” ma entro marzo per tutti partiranno le lunghe passeggiate. In strada e nei salotti.