Nello Musumeci ha annunciato che il 26 marzo si dimetterà da presidente della commissione regionale Antimafia, poiché il giorno successivo comincerà ufficialmente la sua campagna elettorale da candidato alla presidenza della Regione siciliana.
“Non potrò alternare il doppio ruolo di presidente dell’Antimafia e di candidato alle primarie del centrodestra – ha spiegato – senza correre il rischio di esporre la commissione a strumentalizzazioni“.
Una dichiarazione d’intenti che suona come un’accelerazione rivolta agli alleati (si fa per dire) di centrodestra. Ieri il coordinatore del tavolo delle primarie Marco Falcone si era dimesso dall’incarico, evidentemente per la posizione ambigua di Forza Italia. Dimissioni, che facevano intendere l’ipotesi primarie sempre più remota se non al tramonto.
Oggi l’annuncio di Musumeci. Che a questo punto, anche senza l’appoggio del centrodestra, potrebbe decidere di correre comunque per la presidenza della Regione con la sua #DiventeràBellissima. Restituendo così il “favore” a Gianfranco Micciché, che cinque anni fa si candidò alla carica di governatore con una lista “fai da te”, togliendo al centrodestra un cospicuo pacchetto di voti che avrebbero consentito a Musumeci di conquistare Palazzo d’Orleans.
La mossa di Musumeci, comunque, riapre la partita primarie, che ieri sembrava sepolta sotto una pietra tombale