In queste ore, Commissari del Ministero dell’Interno stanno eseguendo le operazioni di accesso agli atti nel Comune di Castelvetrano, patria del super latitante Matteo Messina Denaro. Segretari, Dirigenti e sindaco stanno provvedendo a fornire la documentazione richiesta. L’intervento sembra essere la stretta conseguenza dell’operazione che il mese scorso ha portato al sequestro del patrimonio di Giovanni Maria Adamo.
I Commissari analizzeranno l’intera attività amministrativa della Giunta guidata dal sindaco Felice Errante: “Stiamo provvedendo alle richieste della commissione”, conferma il sindaco di Castelvetrano in seguito all’insediamento di una Commissione nominata dal ministero dell’Interno per esaminare gli atti prodotti dalla Giunta comunale.
Il provvedimento eseguito dalla prefettura di trapani avrà il compito di “verificare l’eventuale sussistenza di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso di quella Amministrazione Comunale, ovvero forme di condizionamento tali da determinare un’ alterazione del procedimento di formazione della volontà degli Organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità della stessa, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica”.
Da quasi una anno il Consiglio Comunale è stato sostituito dal Commissario Francesco Messineo (ex procuratore capo di Palermo) in seguito alla vicenda che coinvolge il consigliere Lillo Giambalvo (prima arrestato per mafia e poi assolto, intercettato mentre osannava Messina Denaro). Il Consiglio comunale si era autosciolto l’8 marzo 2016 in seguito alla presentazione delle dimissioni da parte di 28 consiglieri comunali su 30 dopo le polemiche scaturite dal ritorno in aula di Lillo Giambalvo.
Dell’attività del Comune di Castelvetrano se n’è occupata anche la Commissione Parlamentare Antimafia, che parlò dell’appartenenza alle Logge massoniche di tre assessori. Il provvedimento in esecuzione in queste ore è stato disposto il 17 marzo.
Il Comune trapanese a giugno dovrebbe andare al voto, salvo eccezioni legate a questo accesso agli atti.