Sarà un congresso molto imprevedibile, quello del Pd. Nel partito le grandi manovre per posizionarsi sono incominciate. Anzi, il dibattito è aperto. A prendere una posizione chiara oggi ci ha pensato Antonio Ferrante, esponente della direzione regionale e dell’assemblea nazionale Dem, che ha annunciato che sosterrà la mozione del ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Un altro pezzo importante del partito, insomma, abbandona Renzi e i suoi
“Al prossimo congresso sosterrò Orlando – scrive in una nota – perché voglio che il Pd torni a fare il Pd. In questi anni ho condiviso le difficoltà e spesso la rassegnazione di tanti amici e compagni che, oggi più che mai, vogliono un partito che sappia ripartire dai territori, che abbia nei circoli il luogo di costruzione della classe dirigente e che dia ai giovani occasioni di vera formazione politica.
Il Pd deve tornare ad essere il faro di un centrosinistra che si costruisca sui progetti e sulle idee, una forza politica che sappia governare con la testa e il cuore prima che con i muscoli rafforzando, con autorevolezza e mai con autorità, il dialogo con chi pone critiche costruttive”.
Non usa mezzi termini Ferrante, che prosegue: “Era questo il cambiamento per il quale ci siamo impegnati alle scorse primarie e mai realizzato dentro il nostro partito che oggi vive una crisi frutto dell’abbandono dei territori e dei nostri tanti sostenitori che chiedono e meritano l’occasione di essere protagonisti delle scelte e mai più semplici destinatari passivi. Sosterrò la mozione di Andrea Orlando perché credo in un Pd che sappia dialogare con le associazioni e con quel mondo di sinistra che in questi anni è stato abbandonato perchè considerato ostile a priori, un partito capace di coinvolgere il mondo delle professioni e delle eccellenze attraverso le proprie istituzioni interne oggi quasi svuotate di significato, una forza politica in grado di convincere prima che vincere, perchè le vittorie possano diventare patrimonio comune e le sconfitte il punto di partenza per ricominciare insieme”.
“Oggi – conclude – abbiamo l’occasione di scegliere il Pd che vogliamo ma per realizzarlo è fondamentale il sostegno dei tanti amici che in questi anni hanno condiviso la mia stessa idea di partito e di centrosinistra, insieme possiamo cambiare il Pd per noi e per chi verrà dopo di noi. Grazie a tutti!”.