GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Continua, senza ancora una risoluzione, la vertenza dei 543 lavoratori di Covisian. Gli operatori del servizio clienti non mollano, nonostante la disperazione, nel rivendicare l’immediata riapertura del tavolo di confronto tra sindacato, governo, Ita e la società di call center per scongiurare i licenziamenti di 543 persone. A rischio i 221 di Covisian assunti nemmeno sei mesi fa e che in assenza di un intervento decisivo potrebbero rimanere a casa dall’1 maggio, nel giorno della festa del lavoro; e i 322 di Almaviva in cassa integrazione.
In bilico, dunque, donne e uomini che da oltre 20 anni hanno lavorato nei call center e che d’un tratto sono stati precipitati nella disperazione, dopo il ritiro della commessa a Covisian da parte della compagnia Ita.
Ne ha parlato ai microfoni de ilSicilia.it il segretario generale della Uilcom Uil, Salvo Ugliarolo, esprimendo il suo disappunto per la vicenda e dopo che i rappresentanti della compagnia aerea Ita Airways non si sono presentati neanche al tavolo di concertazione programmato da settimane, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali , per affrontare la delicata questione.
“Questa vertenza rischia di lasciare per strada oltre 500 lavoratori, soprattutto a Palermo, e una parte anche a Rende. – sottolinea Salvo Ugliarolo – Nella litigiosità tra il fornitore Covisian e il committente Ita va di mezzo la professionalità di persone che stanno lavorando e garantendo ormai da anni il servizio di assistenza cliente. E Ita continua ad essere sorda ai campanelli di allarme, non si è presentata al tavolo ministeriale, un comportamento scandaloso, continuando ad essere sfuggente e a non affrontare il problema”.
“L’eventuale mancata risoluzione del problema significherebbe condannare uomini e donne alla perdita del posto di lavoro e spero che i massimi vertici del governo nazionale sia al nostro fianco. Ricordo– prosegue il segretario Ugliarolo – che Ita è un’azienda a totale controllo pubblico, e non rispettare le leggi di questo paese, non dare continuità sui cambi di appalto, e non dare garanzie sulla territorialità, dimostra l’assoluta arroganza del manager Altavilla. Ci aspettiamo da parte del ministro Orlando e da parte del ministro dell’economia, che è l’azionista principale di Ita, insieme ai parlamentari sul fronte palermitano, che ci sia il raggiungimento di un accordo per garantire certezze a queste lavoratrici e a questi lavoratori”.