Ci sono altre priorità per Palermo che non acquistare a un prezzo sovrastimato il ritratto che Giovanni Boldini fece a Franca Florio. Questa, l’opinione di Pietro Longo, presidente della sezione cittadina di “Italia nostra”, che affida la propria riflessione a un lungo post su Facebook.
“Gli addetti ai lavori – osserva Piero Longo – sanno quanto avrei a cuore che il quadro di Boldini restasse a Palermo. Avevo suggerito alla direttrice della Galleria Comunale, Antonella Purpura, che il quadro fosse comprato per il Museo che già conserva un bellissimo Boldini e la risposta fu che il non c’erano soldi e allo stesso modo avevano risposto altri responsabili culturali della nostra città, prima ancora che l’opinione pubblica fosse indirizzata a convenire su l’acquisto del quadro”.
“Fino a quando il quadro era a Villa Igea – prosegue – i palermitani non se ne curavano. Oggi si arriva addirittura a fare, con l’aiuto e il contributo del Comune, una colletta per raccogliere il denaro necessario per comprare il quadro che “rappresenterebbe la gloria palermitana dell’epoca Florio”. Intanto, il Palazzo dei Florio a Piazza Principe di Camporeale è abbandonato e oggetto di ruberie come è accaduto per il Palazzo delle Finanze a Piazza Marina. Insomma, il populismo è questo: far folla su casi ne quali con la scusa dell’amore per la cultura e per l’arte, si tratta di milioni di euro”.
Longo rincara la dose: “La contraddizione del nostro caso – osserva – è evidente. Oggi tutti vogliono che “Franca resti nella sua città”. Certo, il luogo giusto per il quadro (non tra i migliori di Boldini, forse) starebbe bene al Sant’Anna. Ma vi pare logico spendere tanto in un quadro così sopravvalutato perché il danaro finisca nelle mani di chi vuole guadagnare il doppio di quanto lo avrebbe pagato? Io come presidente di Italia Nostra sezione di Palermo dico che ci sono altre priorità per la nostra città”.
E conclude: “Non lo dico per far polemica andando controcorrente, ma considerando che tutto l’interesse che è nato per la salvaguardia e la tutela dei monumenti della nostra città e tutte le segnalazioni che si fanno su Fb, ci fanno capire che il quadro di Donna Franca Florio sarebbe l’arredo giusto in un contesto che non avesse tante priorità sul piano urbanistico e della conservazione e restauro dei monumenti anche insigni abbandonati al loro destino, a meno che non se ne faccia un caso e non ci siano interessi nascosti dietro l’amore per l’arte. Non sarà l’arte a salvare il mondo, ma il denaro. Chi non ne ha resta servo e don Chisciotte”.