Un’indagine è attualmente in corso su sospetti aspiranti terroristi fra i migranti di alcuni centri di accoglienza siciliani, in particolare della provincia di Caltanissetta. I fenomeni di radicalizzazione sarebbero accentuati anche grazie ai social network.
A svelarlo è il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari, in un’intervista al Giornale di Sicilia, mentre scatta anche nel Nisseno, per le festività pasquali, il piano antiterrorismo del ministero dell’Interno.
“Sono emersi processi di radicalizzazione di alcuni soggetti nei centri per immigrati – sottolinea il magistrato – e, attraverso monitoraggi della Polizia postale, sono state trovate sul web tracce di questi processi. Vi sono indagini in corso e non posso dire altro”.
Secondo il procuratore nisseno, l’allarme terrorismo “è concreto. Il Nisseno è un territorio delicato, ma parlo anche di Enna. Vi è la presenza di numerosi centri di accoglienza e di uno dei pochi Cie che accoglie soggetti scarcerati. In un caso si è arrivati a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un pakistano che ci risulta aver fatto parte di un’organizzazione terroristica sunnita”.