Nei primi giorni di marzo era stato chiuso l’ippodromo di Palermo, a causa di possibili infiltrazioni della malavita organizzata e di conseguenti indagini; adesso gli impiegati dell’ippodromo in questione – senza lavoro dal giorno della chiusura – sono scesi in piazza davanti al Teatro Massimo per chiedere che venga riaperta la struttura, pur non arrestando le indagini. Sono driver, artieri e braccianti che si occupano della manutenzione dei cavalli e delle strutture: 400 persone che non lavorano dall’8 marzo (una ventina impiegati nell’ippodromo e ben trecentottanta nell’indotto) e che chiedono che le indagini proseguano ma che l’ippodromo torni a funzionare.
“Le indagini esistono da un vita, nell’ippodromo nel calcio e in tutti gli sport del mondo. Chiudere un ippodromo ci sembra una decisione eccessiva. Le indagini si possono fare con l’ippodromo aperto – dice Giovanni La Rosa rappresentante dei guidatori – Non abbiamo compreso ancora oggi il perché della decisione del Ministero dell’Agricoltura che ha deciso la chiusura. Siamo qui per sollecitare la riapertura dell’ippodromo con tutte le misure necessarie per a contrastare l’illegalità – dice Giovanni Cascio presidente della Ires, la società che gestisce le corse – Noi chiediamo un aiuto alle autorità e alle forze dell’ordine per contrastare il rischio di infiltrazioni. Non abbiamo ancora avuto risposte. Siamo stati noi a sollecitare la presenza delle forze dell’ordine“.
Al fianco dei lavoratori vi sono anche i sindacati. “Dopo lo sciopero del 7 aprile siamo di nuovo in piazza per chiedere un altro incontro con il prefetto per conoscere a che punto la vertenza dell’ippodromo di Palermo chiuso dall’8 marzo – dice Massimiliano Fiduccia di Slc Cgil – C‘è un rischio occupazionale serio perché la società Ires non può continuare a pagare gli stipendi senza attività. Siamo seriamente preoccupati che la città di Palermo rischia di perdere una realtà storica come l’Ippodromo. C’è un rimbalzo di responsabilità tra Ministero e Prefettura per fare ripartire l’attività per questo adesso incontriamo il prefetto per conoscere quando riaprirà la struttura”. Per il segretario palermitano della Cgil Enzo Campo servono risposte certe. “L’ippodromo di Palermo – dice Campo – rappresenta un punto importante per lo sport palermitano ma deve agire dentro un quadro di legalità e nel massimo di pulizia. Noi torneremo a chiedere al prefetto che si faccia un tavolo per avere certezze. Perché fermo restando tutti le indagini che ci sono in corso vorremmo delle parole per capire qual è la situazione per sapere se per i lavoratori si deve ricorrere ad ammortizzatori sociali. La Cgil è assieme a tutte le forze per riportare il lavoro dentro un quadro di legalità e sviluppo”.