E’ stata presentata a Palermo “Odyssey”, l’installazione realizzata da Ai Weiwei per lo spazio espositivo di ZAC – Zisa arti contemporanea, che ha aperto al pubblico domenica 23 aprile. “Odyssey”, interessa l’intera superficie dell’area per circa 1000 metri quadrati, nasce da un progetto di ricerca sui rifugiati e sui campi profughi nel mondo, avviato nel 2015 dal grande artista cinese che vive e lavora tra Berlino e Pechino. Il progetto è promosso da Amnesty International Italia, in occasione della sua trentaduesima Assemblea generale nazionale che si è tenuta nel capoluogo siculo.
“Odyssey” è realizzata nell’ambito di “Diritti in Cantiere”, una ricca serie di iniziative culturali ed educative che ha preceduto la mostra presso i Cantieri Culturali alla Zisa, i lavori della XXXII Assemblea generale di Amnesty International Italia, il massimo momento deliberativo dell’Organizzazione per la tutela dei diritti umani, che ha scelto quest’anno la Sicilia: “Approdo mediterraneo, sede d’incontro e di scambio tra popolazioni, lingue e culture millenarie diverse, per la cornice dei propri messaggi in favore dei diritti umani – Dichiara Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia – Amnesty International non fornisce solo cifre, solo dati statistici che, per quanto allarmanti, rischiano di comunicare poco e male la sofferenza di tante donne, uomini, bambini. Amnesty vuole anche raccontare le storie individuali di tante persone, in fuga dalla persecuzione, dalla guerra, dalla povertà, che vengono sempre più spesso trattate con ostilità, ricacciate indietro, tenute il più lontano possibile da chi avrebbe invece il dovere, giuridico e morale, di fornire loro aiuto. in un momento storico nel quale assistiamo a uno dei più consistenti movimenti di migranti e rifugiati dalla seconda guerra mondiale, Amnesty International unisce le proprie forze con quelle di Ai Weiwei, artista di fama mondiale, che ha messo a disposizione una propria installazione. Con l’obiettivo comune di riuscire a convincere il mondo a invertire la rotta, a capire, molto semplicemente, che i migranti sono, come noi, esseri umani”.
Il progetto Odyssey è il risultato di un’indagine attenta, condotta da Ai Weiwei e dal suo staff, che mira all’analisi della cornice storica, politica e sociale in cui la “crisi dei rifugiati” – che rappresenta il focus della ricerca – si sviluppa. Il motivo iconografico del “floorpaper” è composto da un intreccio di immagini tratte dai social media e dal materiale raccolto dall’Artista nel corso dei suoi viaggi nei diversi campi profughi del mondo, ed organizzato formalmente secondo stilemi che si ispirano agli elementi grafici e compositivi delle antiche civiltà greche ed egizie. Le illustrazioni stilizzate in bianco e nero presentano immagini giustapposte, come nella pittura vascolare greca, e i contenuti rimandano all’immaginario mediatico del XXI secolo, rappresentato da scene di militarizzazione, migrazione, fuga e distruzione.
* Foto copyright © Ai Weiwei. Photo Benito Frazzetta. Ai Weiwei, Odyssey, 2017, exhibition view, ZAC, palermo.