Una piazzetta anonima dentro il mercato di Ballarò è stata intitolata a Peppe Schiera, poeta ambulante palermitano. La piazzetta qualche mese fa è stata ripulita e riqualificata dall’assemblea di quartiere Sos Ballarò e anche arredata con delle panche donate dal parroco dalla chiesa di San Nicolò all’Albergheria e colorate con colori sgargianti. Qualche tempo dopo è stato anche realizzato un grande murales da Igor Scalisi Palminteri con i bambini del quartiere. Oggi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha scoperto la targa che intitola la piccola piazza proprio a Peppe Schiera, considerato uno dei primi artisti di strada di Palermo. Sos Ballarò ha pensato di intitolare lo slargo proprio a lui perché quello spazio è stato ripulito per essere utilizzato come sede per vari spettacoli della prima edizione del Ballarò Buskers, il primo festival di artisti di strada palermitano.
Giuseppe, ‘Peppe’, Schiera, poeta ambulante palermitano che si autodefiniva “a fabbrica d’u pitittu” (la fabbrica della fame). Un grande poeta di strada che si prendeva gioco del fascismo e dei potenti morto sotto uno dei tanti bombardamenti che martoriarono Palermo nel 1943. Era soprannominato “Muddichedda” (mollichina), per il suo essere piccolo, magrissimo, con il volto scavato, appunto, dalla fame. Girava per le strade e le piazze di Palermo, declamando versi di sua composizione, rigorosamente in lingua siciliana, burleschi e arguti, e lunghe filastrocche stravaganti, ma ben ritmate.
Fu un uomo coraggioso che con la sua arte ebbe il coraggio di sfidare pubblicamente il regime fascista e la guerra. Come i suoi sodali d’oltre Manica ad Hyde Park, Schiera montava su uno sgabello, ammaliava e divertiva il pubblico, poi raccoglieva gli oboli e regalava i suoi testi scritti in fogliettini volanti. Morì nel 1943 sotto uno dei tanti bombardamenti aerei che martoriarono Palermo durante la seconda guerra mondiale.