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Un convegno per spiegare la fase conclusiva del progetto di ricerca nazionale PRIN, “Rappresentazioni sociali della violenza maschile contro le donne: il femminicidio”, tenutosi nella Sala Magna del Complesso Monumentale dello Steri, a Palermo.
L’iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con l’Osservatorio di ricerca sul femminicidio dell’Università di Bologna, con il Laboratorio UniPa su “Rappresentazioni sociali della violenza sulle donne” e il Laboratorio di Ricerca interdisciplinare UniPa su “Corpi, Diritti, Conflitti”, con il coordinamento scientifico della prof.ssa Alessandra Dino, della prof.ssa Pina Lalli e del prof. Cirus Rinaldi.
“Il nostro Ateneo si occupa di questi problemi. Quella di oggi, è stata una giornata conclusiva di un progetto di ricerca nazionale, il PRIN, che ha visto coinvolti 5 gruppi nazionali molto qualificati in Italia e che a Palermo presentano i risultati finali”, ha detto il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Palermo, il Professore Massimo Midiri, che ha aperto i lavori.
“Un segnale di attenzione politica, – continua il Rettore Midiri – confermata anche dalla presenza della senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare di Inchiesta su Femminicidio al Senato. Noi come Università, siamo fortemente impegnati su questo tema, proponendo sin da subito una politica differente, che tenga conto delle problematiche di genere, cominciando ad elaborare documenti come il bilancio di genere, che porta l’Università di Palermo in una dimensionale nazionale ed europea. Questo permette al nostro Ateneo di partecipare a dei bandi competitivi su questi temi, e poi di aprire la strada ad un cambiamento di mentalità e di educazione per i nostri ragazzi, che devono concepire come la problematica di genere non sia solo un fatto formale ma anche esistenziale”.
“E’ la conclusione di un progetto di ricerca nazionale molto importante perché lavora sui linguaggi della stampa, della giustizia e delle sentenze – afferma la Professoressa Beatrice Pasciuta, Prorettrice alla Inclusione, Pari Opportunità e Politiche di Genere – Ci spiega come ci raccontano il femminicidio. Le parole sono molto importanti, dunque, vogliamo trasmettere agli studenti il valore di questa ricerca e i risultati, che danno la consapevolezza nella popolazione studentesca. Il Pro-rettorato di cui sono responsabile ha iniziato da subito a promuovere una serie di iniziative, affinché Palermo diventi punto di riferimento nella lotta contro stereotipi, e problemi legati all’identità di genere”.
L’incontro ha offerto una panoramica sui risultati della ricerca condotta dalle Università di Bologna, Padova, Palermo, Torino e del Salento, con il coinvolgimento della Commissione parlamentare d’Inchiesta sul Femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, dell’AgCom (Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni), del Centro Ricerche Rai di Torino, dell’Istat e del CoreCom-Comitato regionale per le comunicazioni.
“Abbiamo indagato il modo in cui il femminicidio viene rappresentato nelle arene pubbliche, quindi nei tribunali, sui social, sui giornali e nelle politiche pubbliche – spiega Alessandra Dino, ordinaria sociologia giuridica della devianza Unipa -. E’ importante come viene rappresentata l’immagine del femminicidio e della violenza di genere perché ci siamo accorti – e sappiamo – che la violenza di genere molto spesso viene praticata perché radicata in determinati pregiudizi molto forti che ancora permangono. Parlare di questo tema, quindi significa far capire che il problema della violenza sulle donne è un problema che riguarda i diritti umani ed è un problema politico che va affrontato in maniera ampia a tutti i livelli”.
Si è posto l’accento anche sull’importanza di considerare la violenza di genere come un problema collettivo, la cui responsabilità è dell’intera società. E’ fondamentale, dunque, e sempre più necessario un impegno in prima linea delle istituzioni.