Il jazz manouche scalda i cuori. Basterebbe solo questo per recarsi a Petralia Sottana e immergersi nel “Raduno Mediterraneo Jazz Manouche”, live dal 25 al 27 agosto. Non è semplice descrivere un’emozione; si tratta di capitoli incompiuti: prima occorre la narrazione e questa necessita di un passaggio obbligato sulle Alte Madonie per amalgamare scene e personaggi.
La kermesse è giunta alla sua sesta edizione «confermandosi – precisano gli organizzatori – come uno degli appuntamenti musicali più importanti del panorama regionale. Un prodotto originale, unico nel suo genere nel Sud Italia, capace di attrarre appassionati – continuano – provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa nella cornice del centro storico di Petralia Sottana», Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, tra i borghi più belli e con il primo percorso geologico urbano Geopark d’Europa riconosciuto dall’Unesco.
Dentro al raduno non solo le esibizioni della sera, ma anche workshop, open stage, jam session, teatro, danza, artisti di strada, stand di liuteria e commerciali, mostre ed estemporanee di pittura.
Gli ospiti d’eccezione non mancheranno: presenti i chitarristi manouche, Samson Schmitt e Lollo Meier; il trombettista Stjepko Gut; la band siciliana Matrimia. A curare l’organizzazione, sostenuta dal patrocinio del Comune, continua a pensarci l’associazione “Sulle orme di Django”: direttore artistico, il maestro Carlo Butera; direttore organizzativo, il maestro Alessandro Valenza.
Il jazz manouche è un teatro di “eccentriche” sonorità, di ricercate variazioni musicali, di un melting pot culturale che tenta la confusione delle radici. Lo chiamano anche Gipsy Jazz: è opera d’arte che si apprezza solo dopo averlo ascoltato. È francese d’adozione e nasce oltralpe negli anni Trenta, vorticoso periodo di crisi e di cambiamenti profondi allo stesso tempo. Il padre è il chitarrista belga, Django Reinhardt, che rivisitò lo swing americano pur mantenendo stretto il legame con la musica tzigana e balcanica e i valzer mousette francesi. Il risultato fu la forte influenza su tutta la musica folkloristica del Mediterraneo.