Il 7 settembre entrerà in vigore la legge n. 128/2017 che istituisce le ferrovie turistiche attraverso il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio culturale, naturalistico o archeologico. Una legge “nata in Sicilia” (presentata dalla deputata agrigentina Maria Iacono e fortemente sostenuta dall’intera deputazione siciliana) che, oltre a rivalutare il territorio, offre ai nostri giovani l’opportunità d’investire nei territori interessati dalle linee turistiche, inaugurando attività culturali, ricettive e di promozione turistica.
Ed è proprio la Sicilia la Regione che più di ogni altra beneficerà della legge appena approvata dalla Camera. Sono infatti 4, su 18, le linee turistiche individuate, ovvero la Agrigento Bassa-Porto Empedocle ( meglio conosciuta come la Ferrovia dei Templi), la Castelvetrano-Porto Palo di Menfi, la Alcantara-Randazzo e la Noto-Pachino.
L’Italia possiede migliaia di chilometri di ferrovie poco utilizzate o addirittura dismesse, che oggi possono essere valorizzate e diventare formidabili volani per un turismo lento e sostenibile, in cui il viaggio stesso diventa vacanza e permette di riappropriarsi di una dimensione di tempo e di serenità che sono optional non previsti nelle vacanze cosiddette di massa.
La legge approvata i primi di agosto ha finalmente definito una cornice normativa organica e razionale per la fattispecie «ferrovia turistica», sino ad oggi non contemplata nel sistema normativo italiano, mettendo così a sistema – attraverso la predisposizione di regole standard e mirate rispetto alla particolarità del viaggio, dei mezzi e delle infrastrutture utilizzate – una particolare e diffusa modalità di accesso e visita turistica dei territori di particolare valenza naturalistica, archeologica e culturale.
Una proposta di viaggio che intercetta un segmento di domanda (nazionale ed internazionale) in crescita e che si organizza attraverso la valorizzazione delle linee ferroviarie secondarie costruite e attivate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molte delle quali vere e proprie opere di ingegneria ferroviaria: 1.300 chilometri di binari da tempo sospesi al servizio di trasporto ordinario, molti dei quali a scartamento ridotto, non elettrificati e quasi tutti a binario unico, sui quali i treni, spesso trainati da locomotori a vapore, viaggiano a basse velocità attraversando ampie porzioni di territori spesso inaccessibili ad altri mezzi di trasporto. Queste tratte ferroviarie rappresentano le principali arterie di accesso alle aree interne del nostro Paese e sono la connessione naturale fra costa ed entroterra.
La ferrovia turistica diventa così motivazione di viaggio per molte destinazioni turistiche minori, che altrimenti sarebbero sconosciute ed inaccessibili, trasformandoli in veri e propri attrattori turistici naturalistici e culturali, intorno ai quali i territori stanno già costruendo, anche attraverso importanti investimenti finanziari e progettuali – quali quelli previsti per le aree interne o dai GAL (Gruppi di Azione Locale) – organizzati sistemi disviluppo turistico integrato.
E’ una legge straordinariamente importante che investe sul concetto di Bellezza e di Ben-Essere, e che crea un quadro di riferimento concreto al settore del turismo ferroviario, la cui importanza e le cui potenzialità si sono dimostrate sempre più rilevanti, soprattutto per le aree interne e i territori rurali, in cui alla bellezza e straordinarietà dei luoghi non corrisponde un adeguato sviluppo in termini di offerta turistica. L’utilizzo delle tratte ferroviarie in disuso per finalità di promozione turistica, artistica, culturale di aree del Paese che presentano un particolare pregio naturalistico o archeologico realizza una straordinaria opportunità perche consente di valorizzare sia le infrastrutture ferroviarie sia il patrimonio architettonico e artistico proprio di tali linee (stazioni, magazzini, caselli, porti, gallerie), dando così impulso ad un settore economico che si è già mostrato vitalissimo.
Il turismo ferroviario, facendo tesoro delle esperienze fin qui maturate in Italia e all’estero, viene, individuato come un modo nuovo per riscoprire il piacere del viaggio, della scoperta della lentezza quale valore per apprezzare appieno e godere fino in fondo le bellezze culturali e paesaggistiche del nostro meraviglioso territorio.