Una battaglia di territorio e di società civile. A combatterla nel territorio tra Partinico e Balestrate, è il Movimento 5 stelle che organizza per il prossimo 24 settembre una marcia contro l’ipotesi di trasferimento della distilleria Bertolino da Partinico a Balestrate.
L’approvazione della variante urbanistica da parte del Consiglio comunale di Partinico, ha dato di fatto il via libera, alla fine dello scorso anno al processo di trasformazione in corso.
Le otto osservazioni presentate dal Movimento 5 stelle di Balestrate, alla luce delle quali sarebbe stato possibile riconsiderare la questione, sono state bocciate. Altre osservazioni, in ogni caso, sono state presentate da privati e dal Comune di Alcamo.
Ciò è avvenuto in occasione del Consiglio comunale preposto alla trattazione, di circa un mese fa.
La delocalizzazione da Partinico alla contrada Bosco Falconeria infatti non trova d’accordo molta gente, tra quanti, temono che , oltre a depauperare una zona, che al momento risulta incontaminata da processi industriali, produrrebbe anche un concreto rischio di inquinamento ecologico.
Il timor, secondo i fautori dell’iniziativa, è che si vada a cominciare un progressivo processo di inquinamento nell’intero territorio del golfo di Castellamare. Tra Balestrate, Partinico, Alcamo e Castellamare. Agricolture biologiche, agrumeti e agriturismi. Una macchia verde che in pochi anni andrebbe a essere devastata.
A suscitare perplessità soprattutto la presenza di un inceneritore che andrebbe a nascere con la premessa di bruciare vinacce, ma che potrebbe dover rimanere acceso per diversi mesi nel corso dell’anno.
Cosa andrebbe a bruciare nel resto dell’anno? A chiederselo sono i 5 Stelle.
Giuseppe Curcurù (nella foto), consigliere comunale a Balestrate attacca decisamente l’iniziativa: “Il prossimo 24 settembre scenderemo in piazza, sarà predisposta una raccolta firme per l’istituzione di un comitato di cittadini. Abbiamo invitato a partecipare tutti i sindaci della zona del golfo, da San Vito lo Capo a Terrasini. È una finta delocalizzazione. L’idea è di fare altro. L’obiettivo è quello che diventerebbe a tutti gli effetti un inceneritore, in mezzo all’agricoltura sostenibile, alle coltivazioni di mango e strutture ricettive. Tutte cose che andrebbero profondamente a essere intaccate. senza contare-aggiunge- che lo scarico avverrebbe in prossimità della colonia marina a Balestrate”.
Partendo da Bosco Falconeria insomma attraverserebbe l’intera campagna di Balestrate: “Un disastro ecologico di portata immane -commenta Curcurù- la ragione per cui abbiamo invitato tutti i sindaci a condividere il problema è proprio questa, non è solo un fatto che riguarda Balestrate”.
Un territorio che ha fatto altre scelte, dall’agriturismo, all’agricoltura sostenibile, verrebbe ricacciato in un passato con poca prospettiva. Questo la minaccia concreta, oltre al già citato aspetto ecologico, intravisto dagli organizzatori della marcia.
L’ultima parola adesso, sotto il profilo sostanziale del regime autorizzatorio, spetta alla Regione. Non è detto peraltro che, in questa delicata fase di campagna elettorale, arrivi un ‘si’ pesante di questo tipo.