Indagato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Termini Imerese sulla gestione del servizio dei rifiuti il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque (5stelle).
Con lui coinvolti l’assessore all’Ambiente Fabio Atanasio e 21 funzionari.
Tra le ipotesi di reato ci sarebbero la rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio e la turbativa d’asta.
Su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale termitano, Michele Guarnotta, è stata notificato la misura cautelare dell’obbligo di firma. Una misura, quest’ultima, motivata dal pericolo di reiterazione del reato.
L’inchiesta, va a intercettare, in un unico contesto allargato, l’ambito che riguarda l’abusivismo edilizio a Bagheria.
Duro il commento di Daniele Vella, uscito sconfitto al ballottaggio contro Cinque: “Alla luce del provvedimento della magistratura che dispone l’obbligo di firma il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque deve seriamente valutare le proprie dimissioni. Non si può amministrare una città avendo in capo un provvedimento così grave che toglie tempo, energie e serenità. Solo le dimissioni e l’intervento di un commissario possono ripristinare un clima che permetta al Comune di essere accompagnato al voto. Ad oggi possiamo dire che l’esperienza dei 5 stelle nella più grande città della provincia di Palermo è fallita. Questa è l’ennesima prova dell’incapacità di governo di questo movimento che predica l’onestà e inciampa troppo spesso sul rispetto della legge”.
Cinque ha così commentato: “E’ un attacco ad arte, un attacco ad orologeria: si mette dentro di tutto per attaccare un sindaco e un’amministrazione Cinque stelle a meno di due mesi dalle elezioni regionali”.