“Troppi i nomi ‘scomodi’ in corsa per sala d’Ercole, Musumeci fa l’indiano? Gli ricordo che fino a qualche mese fa era il presidente della commissione Antimafia dell’Ars non può far finta di nulla. Siano quantomeno i cittadini ad aprire gli occhi”.
Giancarlo Cancelleri, il candidato governatore della Regione per il Movimento 5 Stelle torna sulla spinosa composizione delle liste che “si gonfia man mano che si definisce il parterre dei candidati in corsa per sala d’Ercole”. Per questo ha scritto alla presidente della commissione Antimafia, dopo l’appello rivoltole a mezzo stampa nei giorni scorsi.
“Alla corte di Musumeci – dice Cancelleri – c’è di tutto. Un articolo dell’Agi, a firma di Paolo Borrometi, passa in rassegna diversi nomi scomodi sotto lo sconfinato ombrellone del centro destra”.
L’articolo parla di una persona con indagini archiviate per voto di scambio e con un fratello con grane giudiziarie e di un sindaco “accusato di una sfilza di reati”, che dovrebbe trovare spazio nelle liste di Forza italia.
“Per non parlare – continua Cancelleri – dei ‘figli d’arte’ come Luigi Genovese, rampollo dell’ex segretario regionale del Pd condannato ad 11 anni per lo scandalo della formazione professionale e Ida Cuffaro, nipote del condannato ex presidente della Regione per favoreggiamento a Cosa nostra che dovrebbe correre per Forza Italia. Dovrebbe essere in lista pure Giuseppe Lombardo, nipote di un altro presidente della Regione condannato”.
“Anche a sinistra, per la verità – continua Cancelleri – non si fanno troppi scrupoli. In quello schieramento, ci ricorda l’articolo dovrebbe trovare spazio il notaio Coltraro ‘che deve rispondere di falso in atto pubblico’ ”.
“Con queste premesse – conclude Cancelleri – sarebbe importantissima una seria verifica delle liste da parte della commissione Antimafia. Per questo siamo passati dall’appello a mezzo stampa alla tastiera. Abbiamo scritto una nota alla Bindi e gliel’abbiamo inviata. Speriamo sortisca qualche effetto. Intanto diciamo ai cittadini di stare con gli occhi apertissimi e di cercare di capire a chi stanno dando il loro voto, prima di scrivere qualsiasi nome sulla scheda elettorale”.