Nel testo, firmato da senatori FI, Pd, M5S, Leu e Iac, si chiede: una “finestra” di 180 giorni per tutti i film a protezione dell’uscita in sala per i prossimi tre anni; prolungamento del tax credit al 60% alla distribuzione e rimodulazione per quello alla produzione; regolamentazione delle “uscite evento”
Il governo si impegni ad adottare una serie di misure per fronteggiare l’insostenibile crisi delle sale cinematografiche che sta mettendo a rischio l’intera industria di un settore importante per l’economia italiana e la cultura nazionale contemporanea. E’ la richiesta avanzata in una mozione presentata al Senato da esponenti di FI (Maurizio Gasparri e Andrea Cangini), Pd (Luigi Zanda, Andrea Marcucci, Roberto Rampi e Vanna Iori), da Loredana De Petris (Leu), Primo Di Nicola (M5S) e Gaetano Quagliariello (Iac). Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordano i senatori, “nel corso della cerimonia al Quirinale di presentazione dei candidati ai Premi David di Donatello, ha ribadito che ‘le sale del cinema richiedono attenzione e non possono essere trascurate. Il loro ruolo sociale è importante, nelle città più popolate come anche nei centri minori. Le sale sono centri di aggregazione’”.
Cinque, nel dettaglio, gli impegni indirizzati all’esecutivo. Il primo è quello di “prevedere una ‘finestra’ di 180 giorni per tutti i film, italiani e stranieri, a protezione dell’uscita in sala per i prossimi tre anni, salvo poi tornare ai 105 giorni ante pandemia. Si tratterebbe di una misura fondamentale per incentivare la visione in sala, già adottata anche in maniera più incisiva in altri Paesi come ad esempio la Francia, che ha addirittura esteso a 15 mesi”. Quindi, “prolungare il tax credit al 60 per cento alla distribuzione, al fine di agevolare investimenti in materia di promozione e conseguente visibilità dei prodotti”. Ancora: “Rimodulare il tax credit alla produzione al 40 per cento per opere con prioritario sfruttamento cinematografico, al 30 per cento per quelle destinate ad altri circuiti e modalità di fruizione. È chiaro che il prodotto destinato alla sala sviluppa un ben diverso potenziale economico per tutta la filiera rispetto a quello destinato ad altri canali, ma dovendo affrontare costi più sostenuti e rischi più alti”.
La mozione impegna, inoltre, il governo a “introdurre una chiara regolamentazione sulle ‘uscite evento’ di tre giorni che, in mancanza di regole chiare, sono state utilizzate per aggirare il periodo di tempo fissato dalle finestre e finire in tempi brevi sulle altre forme di distribuzione, al fine di restituire giusta importanza al valore delle performance dei film in sala attraverso una regolamentazione chiara che eviti ogni tipo di aggiramento”. Infine, l’esecutivo deve “promuovere iniziative a tutela e sostegno del comparto cinematografico in tutta la sua evoluzione tecnologica”.
UECI Sicilia, dichiara Eugenio Siviglia, ringrazia le forze politiche che hanno appoggiato le esigenze degli esercenti a salvaguardia della cultura nazionale e dell’intera industria del cinema.