Non è certo un fenomeno nuovo, ma negli ultimi anni con l’avvento delle piattaforme streaming e il conseguente aumento della produzione di serie tv, i remake e i reboot (in italiano rifacimento e riavvio) sono diventati molto frequenti. La differenza tra i due termini è sostanziale: per remake si intende un rifacimento, nel nostro caso di una serie tv, che vede l’apporto di alcune modifiche tramite nuove tecniche o effetti speciali o anche la sostituzione degli interpreti – mantenendo quasi interamente intatta la trama. Per reboot, termine mutuato dalla mia cara informatica, si intende invece il vero e proprio riavvio di una serie tv, con nuovi personaggi e la storia parzialmente riscritta o totalmente diversa rispetto alla serie originaria.
Scegliere di fare un remake, solitamente di una serie che è stata un successo planetario, è sostanzialmente dettato da motivi economici, ma è inevitabile l’esposizione a dei paragoni che possono decretarne il successo o, più facilmente, il fragoroso fallimento.
L’annuncio che a giugno verrà resa disponibile su Netflix “La casa di carta: Corea” , remake della serie cult “La casa di carta” -la cui ultima stagione è stata trasmessa dalla stessa Netflix pochi mesi fa- mi ha dato lo spunto per scegliere l’argomento di questo articolo.
Bisognerà aspettare il 24 giugno, per capire se “La casa di carta: Corea” sarà un vero e proprio remake. Dalle prime informazioni diffuse si nota già che personaggi e struttura della storia saranno molto simili -ma ad esempio i componenti della banda useranno una maschera diversa, ispirata alla tradizione teatrale orientale. Vedremo se riuscirà ad appassionare milioni di fan in tutto il mondo come la serie originale.
In un recente passato mi ero già imbattuto in un remake coreano della serie tv americana “Designated Survivor”, che avevo seguito con interesse: “Designated survivor: 60 Days”. Entrambe su Netflix, narrano le vicende di un membro del governo che a causa di avvenimenti drammatici diventa il presidente della nazione. Giochi di potere, tradimenti, fedeltà, intreccio tra interessi economici e politici, rendono queste serie interessanti, ma vi consiglio la visione della versione americana.
Curiosa è la storia di “Vostro onore”, recente serie tv trasmessa dalla Rai con grandi ascolti e con Stefano Accorsi come protagonista: si tratta stavolta del remake della splendida serie tv “Your Honor”, trasmessa da Sky con un grande Bryan Cranston nello stesso ruolo. Pur avendo la versione italiana un finale diverso da quella americana, la curiosità è che entrambe sono un adattamento della serie tv israeliana “Kvodo” .
Un’altra serie italiana di qualche anno fa: “In Treatment” con Sergio Castellitto è un remake dell’omonima serie americana, ma entrambe sono ispirate alla serie, neanche a dirlo, israeliana “Be Tipul” .
Evidentemente non è un caso se lo schema si ripete e anche la popolare serie tv americana “Homeland” , della quale ho visto tutte le stagioni su Sky, è basata sulla serie tv israeliana “Hatufim” .
Non è sfuggita al fenomeno dei remake anche la seguitissima “Braccialetti rossi” andata in onda sulla rai tra il 2014 al 2016 che si ispira alla serie spagnola, anzi catalana, “Polseres Vermelles” .
Di solito non amo i remake perchè mi sembra di vedere qualcosa di già visto, ma questo non vale per una delle mie serie tv preferite: “Battlestar Galactica” . La serie originale è della fine degli anni 70, mentre lo splendido rifacimento è arrivato sugli schermi italiani nei primi anni 2000. In questo caso, ritengo il remake superiore alla serie originale per tanti motivi: uno su tutti, gli effetti speciali e le tecniche di ripresa -superiori per ovvi motivi. Chi ama la fantascienza non può non ritenere “Battlestar Galactica” un gioiello del genere e ne consiglio vivamente la visione a chi non l’avesse ancora scoperta . Su Prime sono disponibili le quattro stagioni e la miniserie, che ne deve precedere la visione.
Altri esempi di remake o reboot sono la recente serie tv trasmessa dalla Rai “Noi”, remake della popolare serie tv americana “This is us”, un dramma familiare che si svolge su tre piani temporali diversi; “Gossip Girl”, serie andata in onda sino al 2012, avrà invece un reboot con nuovi personaggi -e questa volta sarà ambientata nel mondo dei social media.
Riproporre o rivedere serie tv di successo è, come visto, una strada molto utilizzata dai produttori, ma personalmente apprezzo di più chi rischia esplorando strade nuove, soprattutto se vengono realizzati prodotti originali e di qualità.
Siamo arrivati alla fine dell’articolo e voglio raccontarvi che di recente ho visitato lo Sciacca Comics & Games, manifestazione giovane e quindi non ancora paragonabile a quelle più importanti e collaudate del nord Italia -ma organizzata in una location fantastica e magica come il locale museo del Carnevale. Quello che mi ha favorevolmente colpito è stato lo spirito con cui è stata organizzata e cioè quello di creare, dopo i due anni terribili di pandemia che tutti noi abbiamo vissuto, momenti di aggregazione e divertimento per partecipanti di ogni età. Complimenti agli organizzatori.
Come sempre vi do appuntamento al prossimo articolo ed aspetto sempre le vostre e-mail con le richieste, consigli o suggerimenti. Scrivetemi a fenomenoserietv@gmail.com .