Palermo. Non si placa il forte scontro, già avviato nei mesi scorsi, anche in sede di approvazione del Bilancio di previsione 2017, tra i lavoratori della Reset e l’amministrazione comunale, rispetto agli impegni che gli stessi vertici del Comune e, in primis, il sindaco Orlando, avevano assicurato e che, invece, hanno disatteso.
Tutto il personale della società consortile incrocerà le braccia, per l’intera la giornata di giovedì 9 novembre, al quale seguirà, sempre nello stesso giorno, un sit-in di protesta dalle 9 alle 15, davanti Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Uno sciopero che gli stessi sindacati hanno confermato e che, quindi, non consentirà lo svolgimento di alcun servizio da parte dell’azienda.
La Reset, infatti, si occupa per il Comune della gestione di diversi servizi rivolti alla collettività: dai cimiteri al canile municipale, dalla piscina al verde, dalla manutenzione di edifici di pubblica utilità agli interventi straordinari e urgenti. Quindi uno strumento di vitale importanza per la città.
“L’azienda – sottolineano i sindacati – continua a dichiarare la necessità di riduzione dei costi pena il rischio di chiusura del bilancio in perdita, chiedendo ai lavoratori Reset ancora sacrifici come se quelli fatti fino ad ora non bastassero. Fare pagare sempre e soltanto ai lavoratori il prezzo dei tagli è una pratica che non si può più accettare”.
Una chiara presa di posizione delle sigle sindacali sugli impegni che l’amministrazione comunale avrebbe disatteso. “Ricordiamo – continuano i sindacalisti – che è stato siglato nel 2104, con l’amministrazione comunale, un accordo che prevedeva lo stanziamento di 38 milioni strutturali per il 2018, più 5 milioni l’anno di contratti di servizio e che lo stesso Orlando aveva dato il proprio impegno a erogarlo, ma senza mai rispettarlo”.
Dello spettro di un possibile sciopero avevamo parlato proprio sul nostro giornale nei primi giorni dello scorso mese. Ma niente pare sia cambiato, anzi la situazione sembra essere peggiorata.
Infatti, i lavoratori della Reset, nel passaggio dalle ceneri della Gesip, hanno visto cancellato il contratto a tempo pieno e non riconosciuto l’inquadramento adeguato alla mansione svolta, così come il contratto collettivo di lavoro, rispetto ai colleghi delle altre partecipate.
Adesso, da voci del Comune, sembra che il Sindaco abbia convocato per il 15 novembre i sindacati. Malgrado ciò lo sciopero del 9 è stato confermato perchè come affermato dagli stessi sindacalisti: “i lavoratori sono stanchi di aspettare invano. E scioperare è un diritto sacrosanto e, nessuno, puo’ impedire loro di partecipare”.
Non resta che aspettare il 15 e capire, anche questa volta, cosa l’amministrazione riuscirà a tirare fuori dal cappello. Tentativo estremo per individuare una soluzione che accontenti tutti ma che, allo stato attuale, pare davvero una “chimera”.