Una rassegna tutta da vedere e da ascoltare quella cinematografica “Jazz On Movie… & Altro” proposta, per la sua seconda edizione, dalla Fondazione The Brass Group con la direzione artistica di Mario Bellone e presentazione, interventi e clip a cura di Gigi Razete.
Dopo il notevole riscontro della scorsa edizione, questa, di respiro più ampio, prevede 18 film in programma da dicembre ad aprile 2018.
Si comincia il 16 dicembre al Real Teatro Santa Lucia, ore 20.30, con lo storico film “The Glenn Miller Story”.
In omaggio al tema portante, il jazz, l’opera del 1954 di Anthony Mann è dedicata al grande trombonista e direttore d’orchestra statunitense, figura cardine di quella Swing Era che ha forse rappresentato il periodo di massima popolarità e diffusione mondiale del jazz.
Specializzato nel genere noir e western (diresse uno dei primi film che ribaltavano la prospettiva fino ad allora sempre sfavorevole ai pellerossa), Mann volle che ad impersonare Miller fosse James Stewart, protagonista di numerosi suoi western. Il film si avvale anche della presenza di June Allyson e vanta nel cast celebrità jazzistiche come Louis Armstrong, Gene Krupa e Ben Pollack.
Caratteristica della rassegna di quest’anno è la pluralità di filoni tematici e di riferimenti con altrettante espressioni artistiche.
Il jazz rimane comunque centro focale con opere che hanno fra i protagonisti figure (reali o immaginarie) del mondo del jazz o commenti sonori, spesso affidati a leggende quali appunto Glenn Miller, Miles Davis (“Ascensore per il patibolo“), George Gershwin (“Un Americano a Parigi“), Duke Ellington, Louis Armstrong, Charles Mingus (“Shadows“) ed altri.
Alcuni dei nomi presenti in cartellone hanno partecipato alle stagioni concertistiche svolte dal Brass Group nell’arco di oltre quarant’anni e tra gli italiani c’è il trombettista Enrico Rava (ospite del Brass fin dal 1974) cui è dedicato il recente docufilm “Note necessarie“, di Monica Affatato.
L'”altro” esplicitato nel titolo, invece, si riferisce alla danza, alla musica classica, al musical, al blues e al rock.
E’ rimasta immutata l’idea del direttore artistico Mario Bellone di voler affrontare l’affascinante rapporto, a volte felicissimo altre conflittuale, che da circa un secolo unisce indissolubilmente cinema e musica.
Scelte ponderate tra ieri e oggi, ricorrenze storiche e doverosi omaggi, la rassegna intreccia diversi temi, ciascuno dei quali, inoltre, illustrato da opere che esprimono prospettive differenti.
E’ il caso, ad esempio, dell’epopea del Sessantotto, di cui nel 2018 cade il cinquantenario: tra questi “Zabriskie Point“, “The Dreamers” e “Woodstock“, e ancora “Shadows” (ovvero le “ombre” della beat generation degli anni Cinquanta) e “A hard day’s night“.
Oltre a costituire un emozionante rispolvero per i giovani di ieri, queste opere saranno d’interesse, sia artistico che culturale, per i giovani di oggi.
Altro epicentro tematico è Parigi e la sua storica e complessa vocazione multiculturale: da “Paris Blues” (con Ellington ed Armstrong) a “Moulin Rouge!” (con Nicole Kidman ed Ewan McGregor sorprendenti cantanti), da “Ascensore per il patibolo” (che è anche un omaggio alla protagonista Janne Moreau, scomparsa lo scorso luglio) a “Un Americano a Parigi“, fino allo stesso “The Dreamers”.
Il mondo del musical verrà approfondito, oltre che con”Moulin Rouge!”, con “New York, New York“, “La La Land“, “Un Americano a Parigi“,e “Hellzapoppin“, un capolavoro quasi dimenticato.
Per la danza si è scelto “Pina“, omaggio a Pina Bausch, una delle più grandi coreografe del nostro tempo che a Palermo ha lasciato un profondo segno culturale.
La musica classica, infine, verrà approfondita con “L’altra faccia dell’amore“, opera dedicata a Ciaikovskij; mentre il blues avrà il suo spazio con “Piano Blues“, spettacolare parata pianistica con Ray Charles, Dave Brubeck, Fats Domino, Duke Ellington, Nat King Cole, Art Tatum, Oscar Peterson, Thelonious Monk e simili altri giganti.
Al pop, folk e rock, infine, sono dedicati “Zabriskie Point” (Pink Floyd), “Woodstock” (Jimi Hendrix, Joan Baez, Santana, Janis Joplin, Who e Richie Havens tra i tanti), “A hard day’s night” (interpretato proprio dai Beatles), “The Dreamers” (con canzoni di Jimi Hendrix, Doors, Bob Dylan e Grateful Dead) e il conclusivo “Harold and Maude”, ricco di brani di Cat Stevens, da poco ritornato al suo nome dopo la parentesi islamica.
Le proiezioni saranno tutti i giovedì alle 20,30 (tranne il film di domenica 3 dicembre, alle 18) e sono brevemente precedute da rari filmati e commenti di ospiti.
Sul sito della Fondazione tutte le informazioni sugli abbonamenti.