Sicilian Ghost Story è la storia di un bambino di 13 anni che scompare per mano mafiosa in un bosco di un paesino siciliano. Sarà una sua compagna di scuola, innamorata del piccolo Giuseppe, a ribellarsi all’omertà, alla complicità e alla rassegnazione.
Un film scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che trae ispirazione dall’omicidio del piccolo Di Matteo, figlio del boss pentito Santino, che proprio a San Giuseppe Jato morì nel 1996 disciolto nell’acido dagli uomini di Giovanni Brusca, originario del paese in provincia di Palermo.
Due le visioni rivolte agli studenti, in programma oggi: una presso l’Istituto Comprensivo Statale Riccobono di San Giuseppe Jato e l’altra presso l’Istituto Comprensivo di San Cipirello. Un’altra proiezione serale sarà invece aperta al pubblico adulto e si svolgerà oggi alle 21 presso il Centro Aggregativo Giovanile Falcone e Borsellino di San Cipirello.
Una tappa fondamentale per l’istanza umana e artistica che è alla base della realizzazione del film, come hanno affermato i registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza: “Proiettare Sicilian Ghost Story a San Giuseppe Jato e a San Cipirello e condividere il ricordo di Giuseppe Di Matteo con i giovani del territorio – dichiarano i registi – è un momento per noi di fondamentale importanza. Unica nota stonata di questa giornata dedicata a Giuseppe Di Matteo, l’impossibilità di proiettare Sicilian Ghost Story presso il Cineteatro Siviglia di San Giuseppe Jato. L’esercente, che in un primo momento aveva dato la disponibilità della sala, si è reso irreperibile. Siamo felici che il percorso del film possa comunque proseguire grazie alla disponibilità dell’auditorium dei due istituti scolastici e del Centro Aggregativo Giovanile Falcone e Borsellino di San Cipirello. Sicilian Ghost Story – concludono Grassadonia e Piazza – è un atto d’amore per Giuseppe Di Matteo e di speranza per le giovani generazioni perché solo da loro può sorgere la possibilità di recuperare l’umanità perduta”.
Al termine delle proiezioni rivolte agli studenti seguirà, nel pomeriggio, una visita al Giardino della Memoria, luogo commemorativo realizzato dal Consorzio Sviluppo e Legalità che è stato trasformato da luogo di morte a luogo della memoria e che sorge su un terreno vicino a San Giuseppe Jato, intorno al bunker sotterraneo dove l’11 Gennaio 1996, dopo 779 giorni di prigionia, il piccolo Giuseppe Di Matteo venne miseramente ucciso.