MESSINA. “Ieri abbiamo ricevuto la notifica della conclusione delle indagini da parte del Pm che ha indagato per oltre tre anni su di me, sulla Fenapi e sugli altri. E’ stata depositata l’atto di conclusione delle indagini, cioè il provvedimento per il quale dal suo punto di vista vorrebbe andare in dibattimento. Avevamo chiesto, durante l’interrogatorio di garanzia, l’11 novembre e durante anche l’udienza che si è tenuta davanti al tribunale del Riesame due giorni fa, l’incidente probatorio per confrontarci sulle carte di quello che è stato questo castello accusatorio. Ebbene il Pm, depositando l’atto, si è rifiutato“. Lo dice in un video su Facebook, il deputato dell’Udc Cateno De Luca, indagato con l’accusa di evasione fiscale.
Due giorni fa il Gip di Messina ha disposto la revoca dei domiciliari sostituendoli col divieto di esercizio di posizioni apicali negli enti coinvolti nell’inchiesta. “Per l’ennesima volta l’ufficio della Procura – continua – ha paura di confrontarsi con noi. Mi è successo anche nel precedente procedimento penale, che ha portato al mio arresto: la Procura mi ha arrestato e poi si è rifiutata di interrogarmi in dibattimento, anzi è sparita”.
La procura chiude dunque le indagini a Messina. Confermato il sequestro di un milione e 750 mila euro. Le accuse sono di associazione finalizzata all’evasione fiscale. Intanto De Luca attende la decisione del Tribunale della Libertà, al quale ha chiesto tramite i suoi legali, gli avvocati Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, che venga tolto a lui e Satta anche il divieto a ricoprire ruoli apicali negli enti coinvolti nell’inchiesta per evasione fiscale.
Sempre su Facebook, tra il serio e il faceto, De Luca annuncia poi la sua partecipazione a “Non è l’Arena”, la nuova trasmissione di Massimo Giletti, in onda su La7, domenica 26 novembre.