La macchina burocratica della Regione è destinata ai primi sostanziali e significativi cambiamenti.
Ieri Nello Musumeci ha incontrato Maria Mattarella, attualmente responsabile dell’Ufficio legislativo e legale della Regione che ha dato la sua disponibilità a ricoprire il ruolo chiave di Segretario Generale al posto di Patrizia Monterosso.
Per quest’ultima si apre uno scenario cha va da una delle postazioni che andranno a cambiare dopo la rotazione innescata a catena, all’ipotesi di un passaggio all’Ars nel caso in cui Gianfranco Miccichè dovesse essere eletto presidente dell’Assemblea regionale siciliana.
Giovanni Bologna, Ragioniere generale al momento, che è anche avvocato, potrebbe spostarsi all’Ufficio legislativo e legale, mentre Roberto Lagalla, assessore in pectore alla Formazione professionale, ha in animo di portare con sé, possibilmente dall’amministrazione universitaria, un dirigente esterno. La quota di dirigenti esterni è pari al 10%. Su 27 postazioni, arrotondando il coefficiente si può arrivare al massimo a tre esterni.
Massimo Russo, magistrato ed ex assessore alla Sanità di Lombardo, punta ad andare ai Rifiuti, mentre Dario Cartabellotta potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano nei riposizionamenti che riguardano il settore dell’Agricoltura.
Fulvio Bellomo e Maurizio Pirillo, sono due degli altri dirigenti che potranno avere un ruolo di primo piano all’interno dell’amministrazione regionale.
Rumors di possibili spostamenti anche per Vincenzo Falgares, dominus della gestione dei fondi comunitari. Una scelta non facile da compiere visto il ruolo essenziale e baricentrico di coordinamento che va svolto nella materia. Non è escluso inoltre che sui fondi europei della programmazione 2014-2020, il governo proceda a una significativa rimodulazione.
Anche Luciana Giammanco potrebbe spostarsi dalla Funzione pubblica.
Potrebbe andare in pensione a breve invece il responsabile della Formazione professionale Gianni Silvia, in passato anche capo di gabinetto di Crocetta.
Se da un lato Musumeci non vuole dare traumi pesanti nel riordino della macchina burocratica, tra spoil system ed esigenze che si incrociano quasi ‘ad personam’, il mosaico da ricomporre potrebbe richiedere ancora qualche giorno. Sicuramente toccherà alla giunta, pronta a nascere a breve, adottare i primi passi concreti in questa direzione.
Il nuovo esecutivo, tra rimodulazioni e ridimensionamenti punta a marcare una prima discontinuità dall’esperienza Crocetta. Vedremo se ci riuscirà.