A pochi giorni dalla presentazione di un’interrogazione parlamentare della deputata nazionale del M5s Chiara Di Benedetto, che sollevava dubbi sulla legittimità della una nomina di un docente all’istituto superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta, dalla struttura didattica arriva la replica del Direttore Angelo Licalsi, chiamato in causa dalla deputata.
Secondo Licalsi, l’interrogazione sarebbe strumentale e “ispirata” da rancori interni all’istituto.
“Duole constatare – scrive il Maestro Licalsi – come la deputata pentastellata On. Chiara Di Benedetto, si presti maldestramente a compiere presunti atti di sindacato ispettivo (in ciò sì, “affossando” e svilendo la funzione istituzionale che riveste) che nulla hanno di politico, ma sono volti unicamente a garantire l’anonimato a candidati del suo movimento non eletti al Consiglio Comunale di Palermo. E’ possibile parlare di “Italia affossata dai partiti, poca trasparenza nelle relative procedure, silenzi istituzionali e dichiarati rapporti di amicizia”, quando altro non si fa se non fungere da tramite per la consumazione di persecuzioni calunniatorie di natura personale e non politica? Ma vediamo di ricostruire i fatti con un minimo di esattezza”.
“Nell’ Istituto da me diretto, – prosegue Licalsi – oltre che, legittimamente, nel Movimento 5 Stelle, è presente un docente, il quale, nel 2010 ha chiesto (sempre nella totale legittimità), dopo averne pubblicamente e personalmente elogiato il prezioso lavoro, che uno dei capiscuola italiani della Chitarra, il Maestro Giovanni Puddu, tenesse delle Masterclass presso l ‘I.S.S.M. di Caltanissetta nell’ambito di una iniziativa denominata “Grandi firme della didattica”, così come altri illustri esponenti della Scuola del chitarrista sardo, tra cui il Maestro Matteo Mela. Per il triennio 2011/14, il docente decide legittimamente di candidarsi a Direttore dell’I.S.S.M. “V. Bellini” di Caltanissetta, ottenendo consensi proporzionalmente analoghi a quelli conseguiti alle recenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Palermo nella lista pentastellata.
Ebbene, immediatamente dopo la mancata elezione a Direttore iniziano una serie di attacchi sia alla Direzione e di conseguenza all’Istituzione dove lo stesso docente è titolare di cattedra. Infatti, l’Istituzione da me diretta è venuta a conoscenza di esposti anonimi presso le Procure della Repubblica di Caltanissetta, Messina e Catania (regolarmente archiviati), sia contro il M° Giovanni Puddu che contro l’ Istituto. Sono pervenute, inoltre., e-mail alla Direzione da parte del docente il cui contenuto risultava dello stesso tenore degli esposti anonimi. Lo stesso ha prodotto, altresì, una lettera-esposto presso l’ Amministrazione Provinciale di Caltanissetta – Ente gestore dell’ Istituto – e, inoltre, anche una segnalazione all’ ANAC su presunti fatti illeciti, segnalazione archiviata dall’autorità competente come da nota della Direzione Generale formazione Istruzione superiore Prot. n. 0003858 del 27-03-2017″.
“Questi i fatti. Ora, apprendiamo, considerata l’appartenenza del docente al movimento, della interpellanza della deputata pentastellata On. Chiara Di Benedetto che pur lamentando la “poca trasparenza” risulta essere perfettamente a conoscenza di tutti gli atti, che, peraltro, non sono stati mai impugnati. Appare evidente, quindi, che l’interpellanza legittima, per il ruolo istituzionale che riveste l’ On. Chiara Di Benedetto, sia ispirata dall’illegittimo risentimento del docente dell’Istituzione, in considerazione del fatto che presenta contenuti più volte dallo stesso rappresentati. Qui, all’ I.S.S.M. “V. Bellini” di Caltanissetta noi lavoriamo, di contro, a beneficio dei nostri studenti e siamo convinti che non si possa fare assolutamente uso strumentale delle Istituzioni dello Stato per consumare rancori e vendette personali.
“Tuttavia, dinnanzi all’ennesimo grottesco attacco diffamatorio scientemente posto in essere (mercé la reiterazione perpetua dei medesimi argomenti destituiti di ogni fondamento) attraverso la strumentalizzazione persino del Parlamento della Repubblica, la nostra tolleranza esercitata con longanimità si piega per forza maggiore. Talchè, in considerazione del fatto che viene evidenziato un abuso in atti di ufficio senza averne prima accertato la sussistenza, questa istituzione e il sottoscritto valuteranno ogni opportuna azione per difendersi nelle sedi preposte. Nel frattempo – conclude il direttore dell’Istituto – consapevoli di avere agito nella massima legittimità e trasparenza, noi persevereremo a servizio della good practice della diffusione della Cultura Musicale e del perfezionamento artistico degli studenti, a beneficio della comunità siciliana e nazionale”.