La campanella che annuncia l’inizio dei lavori d’Aula a Palazzo dei Normanni suonerà venerdì 15 dicembre alle 10 per annunciare la prima seduta dell’Assemblea regionale siciliana. Si aprirà cosi la diciassettesima legislatura, la prima dopo il taglio del numero dei deputati da 90 a 70.
Il primo atto dell’Ars sarà quello dell’elezione del suo presidente. A meno di colpi di scena lo scanno più alto di Sala d’Ercole dovrebbe tornare a Gianfranco Miccichè, che ha già guidato l’Ars nella XIV legislatura. Condizionale ovviamente ancora d’obbligo. L’accordo prevederebbe una vicepresidenza testa per Roberto Di Mauro e Giancarlo Cancelleri, candidato presidente per la prima forza di opposizione, il Movimento 5 Stelle.
Un accordo che però non soddisfa il Pd, che secondo indiscrezioni starebbe a sua volta trattando con i Cinquestelle per portare alla Presidenza proprio il leader dei pentastellati e ottenere una vicepresidenza. Scenario complicato da realizzare, ma che lascia la partita aperta.
Il Regolamento interno dell’Assemblea prevede che alla prima votazione venga eletto chi raggiunge la maggioranza dei due terzi dei componenti dell’Ars (47 voti); qualora nessun deputato ottenga tale maggioranza, sempre domani si procederà a una seconda votazione. In questo caso per l’elezione ci vorrà la metà più uno dei voti dei componenti dell’Assemblea.
Se nessuno raggiungerà questo risultato, sabato si procederà a una terza votazione: risulterà eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei presenti. Se va a vuoto anche questo tentativo, l’Assemblea, nello stesso giorno, procederà a una quarta votazione in cui andranno a ballottaggio i due candidati più votati. La prima seduta sarà presieduta dal deputato più anziano, Alfio Papale, 66 anni, di Forza Italia. Nel ruolo di segretari ci saranno i due deputati più giovani: Luigi Genovese, 21 anni di Fi, ed Elena Pagana, 26 anni del M5S. Come cinque anni fa, anche stavolta i pentastellati arriveranno a Palazzo dei Normanni “accompagnati” dai cittadini, familiari, amici e simpatizzanti.
L’ufficio di presidenza (due vicepresidenti, tre questori e tre segretari) sarà votato nella seduta successiva a quella nella quale sarà eletto il presidente.