E’ allarme occupazione per il settore dei call center a Palermo. Nel settore a tenere banco sono le vertenze Ita- Covisian e Almaviva. I responsabili dei sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc hanno incontrato il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani per ribadire che la mancanza di applicazione della clausola sociale da parte di un soggetto pubblico, come ITA, “costituisce un grave precedente per la tenuta dell’intero settore“.
“Ancora più paradossale – hanno detto i sindacati – è il fatto che sono previsti ingenti risorse pubbliche per i piani di digitalizzazione del Paese e che ancora il tavolo nazionale di crisi non è stato convocato. A questa situazione si è aggiunta l’ulteriore vertenza del servizio 1500, il numero di pubblica utilità che fornisce informazioni sul Covid, che coinvolge circa 500 addetti sul territorio siciliano, che in questi anni di pandemia hanno gestito il servizio di assistenza per il ministero della Salute e che al momento vede per la commessa una percentuale di cassa integrazione dell’80%, dopo che sono diminuiti i volumi di traffico“.
“Al Prefetto è stata ribadita l’esigenza di un intervento sul Governo – scrivono in una nota le segreterie territoriali dei sindacati – per l’attivazione di un incontro volto a ricercare soluzioni concrete per i lavoratori interessati, ormai allo stremo sia dal punto di vista economico che morale, con chiari segnali anche di ordine pubblico e tenuta sociale. Continueremo con le azioni di mobilitazione – concludono – nell’esprimere il proprio disappunto sull’assordante silenzio che continua a caratterizzare una delle più pesanti crisi occupazionali del territorio siciliano“.