Tra il 17 e il 30 maggio scorso avrebbero “traghettato” dalla Libia sino alla Sicilia oltre 700 migranti in almeno due sbarchi a Pozzallo.
E’ l’accusa contestata dalla Procura di Ragusa a sette presunti scafisti che sono stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il provvedimento è stato convalidato dal Gip che ha disposto la custodia cautelare in carcere per sei degli indagati. Investigatori della squadra mobile della Questura di Ragusa, coadiuvati da personale della sezione Navale della Guardia di finanza di Pozzallo, hanno ricostruito la dinamica degli approdi nelle coste siciliane.
I migranti, prima di iniziare il viaggio, sarebbero stati rinchiusi in dei compound in una zona desertica della Libia. Sarebbero stati poi condotti sulla costa dove, a gruppi di 15-20, a bordo di piccole imbarcazioni, sono stati accompagnati e fatti salire su un peschereccio che si trovava ormeggiato poco distante. I sette scafisti avrebbero condotto le imbarcazioni dalle coste libiche e, nonostante si fossero mischiati ai migranti all’arrivo dei soccorsi, sono comunque stati individuati grazie alle indagini degli investigatori prima della ripartenza dei profughi da Pozzallo.