Il primo dato ufficiale è che il prossimo sindaco di Messina, al di là del primo turno o del ballottaggio, sarà stato deciso da una minoranza di elettori. Il primo dato ufficiale infatti è un crollo dell’affluenza di 9.37 punti rispetto alle amministrative del 2018.
Il dato delle 23, che poi in realtà è delle due di notte perché lunghissime file si sono registrate in tutti i seggi di Messina sin dalla serata, consegna un’affluenza pari al 55,64% di votanti: 106.878 elettori rispetto ad un corpo elettorale di 192.072. Hanno votato più gli uomini (57,23%) rispetto alle donne (54,22%). L’unico dato in controtendenza si è registrato alla sezione 138 della scuola Pascoli dove su 851 elettori si sono presentati tutti e 851 con il 100% di percentuale (praticamente un record assoluto).
Alle amministrative del 2018 la percentuale è stata del 65,1%, quasi 10 punti più alta di quella di ieri. Per quanto riguarda l’affluenza relativa ai referendum è stata di 91.056 votanti pari al 50,73%.
Per il referendum Montemare si è raggiunto il doppio quorum: nell’intera città ha votato il 51,59% (253) Nel distretto interessato cioè i 12 villaggi ha votato il 61,37% (13 sezioni), nel resto della città (240 sezioni) ha votato il 51,23%.
L’astensionismo quindi ha vinto ed è andato anche aumentando rispetto alle precedenti tornate. Sicuramente hanno inciso anche altri elementi. Se le numerose rinunce di presidenti di seggio sono state risolte tutto sommato già sabato sera senza particolari disagi, i problemi si sono riscontrati nel corso della giornata di ieri.
File di decine e decine di messinesi fuori dai seggi, per votare le attese sono state anche di un’ora e mezza. Molto spesso chi si recava alla propria sezione, alla vista della fila, rinviava ad un momento successivo la votazione.
Norme anticovid, ben 8 schede da compilare (e chiudere) giacché a Messina c’era anche quella di colore bianco destinata al referendum del nuovo Comune Montemare, hanno sicuramente inciso in negativo. Solo una giornata per votare, per di più sotto il sole di giugno e con migliaia di comunioni non ha aiutato. Ma a questo si è aggiunta la sorpresa per decine e decine di elettori che si sono presentati alla sezione indicata dalla tessera elettorale ed hanno invece scoperto che erano stati assegnati ad un’altra. Tra confusione, ricerca della nuova sezione, intoppi nella comunicazione, proteste e tempo necessario per recarsi al seggio diverso, molti hanno persino rinunciato.
Alle 23 numerose sezioni si presentavano con lunghissime file e cittadini spazientiti.
Intanto in provincia di Messina ci sono già quattro nuovi sindaci che attendevano soltanto di superare il quorum perché correvano “da soli”, senza avversari.
A Letojanni l’unico candidato sindaco era l’uscente Alessandro Costa, ad Alcara Li Fusi Ettore Dottore, a Cesarò Katia Ceraldi e a Malfa Clara Rametta. Quorum del 50% superato per tutti e quattro, si attende solo l’ufficialità