Aspettando la Ztl, che non sarà attiva nemmeno in questa estate già approdata al mese di luglio, il presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler, pone l’attenzione sulla questione del transito delle biciclette nel centro storico della Perla dello Ionio. L’argomento divide da tempo chi è contrario e ravvisa soprattutto i rischi e chi, invece, vorrebbe incentivarne la presenza. In tal senso il Comune ha da tempo vietato il passaggio delle bici in Corso Umberto e adesso sono stati posizionati dei cartelli di divieto in altre aree del centro cittadino.
”In un periodo nel quale si parla sempre più di mobilità sostenibile – spiega Schuler -, il centro storico di Taormina è off-limits per le bici. Ma perché? Mi risulta sia stato messo un cartello in Via Leonardo Da Vinci, all’incrocio di Via Dionisio, perché poco più avanti ci sono delle grate di deflusso acque piovane, con le sbarre parallele alla strada, anziché trasversali ai bordi strada, come sarebbe giusto e probabilmente anche come previsto per legge. Lo spazio fra una sbarra e l’altra equivale alla larghezza del copertone di una bici ed il pericolo è chiaro”.
“La risposta del Comune? Anziché provvedere a sostituire le grate oppure ad aggiungere barre trasversali: “Intanto vietiamo l’accesso”. La vicenda mi ricorda quanto avvenuto nella scesa di Madonna delle Grazie, da Via Roma alla SS114, dove esiste un divieto di passaggio ormai da uno smottamento avvenuto 20 anni fa. Le soluzioni tampone che vengono “istituzionalizzate” sembrano essere la nostra specialità”.
Viene poi evidenziato che “lo stesso cartello c’è in via Roma ma anche nella via Crocefisso e l’unico modo per uscire da Taormina in bici è scendere dalla contrada Chiusa e fare le due gallerie, la Kitson e poi la Monte Tauro”. ‘Una manovra abbastanza rischiosa”, rimarca Schuler.
“Se qualcuno oltretutto – aggiunge il presidente degli Albergatori – si dovesse fare male, a prescindere dal fatto che ci sia o no il cartello, il Comune perderebbe la causa e sarebbe obbligato dalla legge a modificare tutte le grate della città”. Si ritiene, in sostanza, che le grate attuali non siano a norma “da circa 15 anni”. “Quindi per un risparmio minimo – conclude Schuler – si sta rischiando una grossa spesa in futuro e che, intanto, qualcuno si faccia male”.