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Schuler: “A Taormina 2021 con mezzo boom, la svolta passa dalle vaccinazioni”

venerdì 3 Dicembre 2021

“La stagione turistica 2021 a Taormina è stata solo un “mezzo boom”. Chi ha visto le destinazioni turistiche italiane, siciliane ed anche Taormina sold out ad agosto dimentica che per i primi 6 mesi del 2021 le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere erano vuote dappertutto. Ora speriamo in un 2022 decisamente migliore”. Lo afferma il presidente degli Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler che così analizza la stagione turistica da poco andata in archivio, traccia un bilancio e fa le prime previsioni sul 2022.

“Qualcuno ha parlato con troppa enfasi di un 2021 come il 2019 ma noi abbiamo detto a più riprese che le cose non stavano così. Se andiamo a guardare oggi i dati dell’imposta di soggiorno di un milione 331 mila euro di gettito dal 1 gennaio sino al 30.11.21, è inevitabile dover prendere atto che il 2021 sia stato sinonimo di una stagione turistica dimezzata. Rielaborando i dati dell’imposta di soggiorno 2021 alla data odierna, 31.11.21 al momento dovrebbero risultare un totale di presenze alberghiere ed extra alberghiere 473.169, il 43% in meno dell’ultimo anno buono 2019. Uso il condizionale perché i dati ufficiali di fine anno potrebbero aumentare, anche se solo leggermente, e poi perché i dati ufficiali e definitivi saranno poi quelli che lo STR, il Servizio Turistico della Regione Siciliana pubblicherà solo ad inizio 2022. Interessanti sono i dati provvisori sulle presenze che ho rielaborato, suddivisi per categoria: Hotel 5 stelle: 20.522 presenze (4,3% del totale), Hotel 5 stelle: 64.818 presenze (13,7%), Hotel 4 stelle 176.255 presenze (37,25%), Hotel 3 stelle: 62.446 presenze (13,2%), Hotel 2 stelle: 26.828 presenze (5,67%). Hotel 1 stella: 6.334 presenze (1,34%), strutture extra alberghiere: 115.966 presenze (24,5% del totale)”.

“Paragonate al 2019 sembra aumenteranno leggermente le presenze dei 5 stelle dal 15,9% al 18% anche per via della riapertura del San Domenico. Leggermente in calo la previsione delle presenze dei 4 stelle dal 49% al 37,25% del totale. Previsione leggermente in calo anche delle presenze dei 3 stelle: dal 14,75% del 2019 al 13,2%. Previsione di leggero aumento delle presenze dei 2 stelle, dal 4% del 2019 al 5,67%. Sostanzialmente nessuna modifica è prevista riguardo la percentuale delle presenze per gli hotel 1 stella. Previsione di aumento invece della percentuale di presenze nella categoria extra alberghiera dal 12,5% del 2019 al 24,5% del 2021, a conferma della tendenza già delineatasi l’anno scorso”.

“In questo 2021 abbiamo purtroppo riscontrato soggiorni medi ed una propensione alla spesa ambedue decisamente più bassi rispetto a quelli che caratterizzano la clientela internazionale che rimane pur sempre il nostro core business. Negli ultimi 2 mesi del 2021 la quarta ondata, il ritorno delle varianti e le conseguenti restrizioni colpiranno inevitabilmente il turismo di fine anno, esattamente come fu nel 2020″.

“Sulla carta, sulla base delle prenotazioni entrate finora, per il 2022 ci attendiamo una stagione turistica migliore del 2021, con un inizio non più così tardivo ma già dalla primavera in poi. Riscontriamo al momento un interesse importante per la destinazione Taormina. Le prenotazioni stanno arrivando. Buoni segnali, sia dai nostri mercati tradizionali nordeuropei ma anche dai mercati nordamericani, primi timidi segnali anche dal mercato australiano rimasto totalmente bloccato per 2 anni. Ci sono poi anche tanti piccoli gruppi che hanno aspettato e rimandato i loro programmi, molti dei quali vogliono finalmente riscattare il proprio voucher di caparre versate per gruppi cancellati per “force majeure” nei 2 anni passati. Sembra risvegliarsi anche il segmento MICE, quello altrettanto importante dei congressi, incentive tours e conferenze. Buoni segnali infine anche dal settore del wedding che ha ripreso la sua programmazione. L’interesse sembra consistente e parte già da marzo-aprile 2022 in poi ma con richieste che proseguono anche per i mesi di settembre e ottobre. Sembrerebbe “tutto normale” ma in premessa bisognerà, tuttavia, capire se i conti li potremo fare senza l’oste, quel microscopico virus che continua ad esserci, a trasformarsi e che resta un’incognita per tutti, costringendoci continuamente ad adattarci”.

Il presidente degli Albergatori di Taormina lancia quindi un nuovo appello alla vaccinazione: “Noi albergatori possiamo fare la nostra piccola parte, continuare a lavorare alla programmazione del 2022 e degli anni successivi, innovarci, a ristrutturare gli alberghi, a offrire rigidi protocolli di sicurezza certificati ed affidabili. Ma la loro parte la possono, la devono fare anche i lavoratori della filiera turistica e i concittadini tutti, aiutarci con senso di responsabilità civica andando a vaccinarsi e fare la terza dose. L’anno prossimo, le strutture ricettive italiane tutte, alberghiere ed extra alberghiere, non solo dovranno chiedere il green pass ai clienti alloggiati e a tutto il personale impiegato nelle loro strutture, ma è probabile che il governo chiederà a tutti di pretendere il green pass rinforzato collegato alla terza dose. Suggerisco quindi ai titubanti di provare a comprendere che, per come intuisco, nel settore turistico, e sicuramente non solo, non ci sarà più spazio per offrire posti di lavoro a chi non è vaccinato. Una prospettiva per certi versi sicuramente spiacevole perché il diritto al lavoro è sacrosanto e sancito dalla costituzione, ma su questa necessità sociale concordano oggi anche le organizzazioni sindacali. Non è possibile che per qualcuno che non si è vaccinato si possa mettere a rischio un’azienda e, nel nostro caso, l’intera destinazione turistica, con il rischio di un danno economico e d’immagine per la città intera a livello mondiale. In questa fase non ci sono alternative al green pass rinforzato”.

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