L’unico precedente finora è quello di Elda Pucci, sindaco di Palermo tra il 1983 e il 1984, ma tra un anno potrebbe toccare di nuovo a una donna correre per la carica di primo cittadino. Tante, infatti, sono state le formazioni politiche che hanno dichiarato apertamente di pensare a una candidatura al femminile per le prossime amministrative.
E a ben vedere, i nomi di possibili pretendenti per il ruolo di prima cittadina non mancherebbero. Chissà che non possa trattarsi del caso della deputata regionale pentastellata Roberta Schillaci. Sì, è vero, nel Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino sta già scaldando i motori per le amministrative, ma la candidatura dell’inquilina di Sala d’Ercole risponderebbe all’opportunità caldeggiata di recente a Bar Sicilia dal segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo di candidare una donna alle amministrative nelle principali città siciliane.
Ad aspirare alla successione a Leoluca Orlando potrebbe essere per esempio Valentina Chinnici, consigliere comunale uscente, stimata dallo stesso sindaco. Chissà che, nella corsa tra i tanti contendenti nel ‘cerchio magico’ del Professore, non sia lei a spuntarla per la candidatura.
Molto apprezzata in Consiglio comunale è anche Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune e già assessore con Orlando nella scorsa consiliatura. L’esperienza potrebbe essere in questo caso la carta vincente per la volata alla candidatura per la carica di sindaco.
E sempre dal consiglio comunale potrebbe arrivare la candidatura di Giulia Argiroffi, anche se in questo caso
parliamo di una agguerrita oppositrice all’amministrazione Orlando. Attorno al nome dell’architetto, oggi in Oso insieme a Ugo Forello e tra gli autori del progetto di riqualificazione del porto turistico della Cala, potrebbe riunirsi una fetta della società civile cittadina.
Chi ha già provato a correre per la carica di sindaco è Marianna Caronia, consigliere comunale e deputato regionale all’Ars che ha recentemente abbandonato Forza Italia. Tra i quattro firmatari della mozione di sfiducia a Orlando, Caronia ha rilanciato in una nota stampa lo slogan ‘Amo Palermo’, nome della lista con cui tentò la scalata a Palazzo delle Aquile. Un caso o qualcosa di più
Se si dovessero ascoltare le parole di Raoul Russo, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia che ha dipinto il ritratto del futuro sindaco di Palermo, ‘Donna, giovane e in discontinuità con Orlando’, il pensiero andrebbe alla parlamentare nazionale di Fdi Carolina Varchi, che da Bar Sicilia, stuzzicata sull’ipotesi, non ha negato che per chi fa politica fin da piccolo (come lei) amministrare la propria città è sempre una delle massime aspirazioni.
Un nome che gira molto dalle parti della Lega è quello dell’eurodeputata Francesca Donato, volto televisivo eletto in Sicilia e responsabile Economia e Politiche europee in Sicilia per il Carroccio. Si tratterebbe di un ‘Papa straniero’, ma chissà che attorno a lei non riesca a trovare la sintesi. E starebbe riscaldando i motori anche una vecchia conoscenza di Sala delle Lapidi come Stefania Munafò, che dopo l’addio a #DiventeràBellissima starebbe pensando alla corsa per Palazzo delle Aquile.
Anche guardando fuori dai partiti le opzioni al femminile non mancano. Una candidatura di prestigio potrebbe essere quella di Patrizia Monterosso, direttore della Fondazione Federico II, che ha fatto un eccellente lavoro di rilancio delle attività della Fondazione, ridando lustro al Palazzo Reale nonostante l’emergenza pandemica e lavorando alla restituzione di intere aree dell’edificio alla fruizione di cittadini e turisti.
C’è poi Agnese Ciulla, da qualche tempo lontana dalla politica ma con all’attivo un’esperienza da assessore comunale alle attività sociali durante la quale si è fatta molto apprezzare per l’impegno nella gestione dei flussi migratori.
Dall’area del sociale proviene anche Mariangela di Gangi, coordinatrice del Laboratorio Zen Insieme impegnata nel rilancio delle periferie.
Dal mondo dell’impresa e dell’associazionismo datoriale potrebbe arrivare la candidatura di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo che ha sostenuto le battaglie delle aziende nel periodo della crisi pandemica,
riscuotendo consensi anche fuori da questo contesto.
Insomma, tutte donne con le carte in regola per governare la città, chissà che non sia la volta buona. Ad ascoltare le dichiarazioni dei dirigenti di partito sembra anche che ci sia la volontà politica di portare avanti una candidatura al femminile (sperando che non si tratti solo di annunci di circostanza buoni solo per la fase pre elettorale). Dopo tanto tempo e un’unica esperienza registrata nella storia sarebbe anche ora per Palermo di avere un sindaco donna.