Dieci giorni, più di 400 km attraverso oltre 50 comuni, tra le province di Messina e Palermo, a piedi e in bicicletta. Partenza il 20 luglio da Fiumedinisi, arrivo il 29 a Palermo, con l’ultima tappa da Brancaccio fino a piazza Indipendenza per il comizio finale. Dieci giorni ed ogni giorno un “comandamento programmatico”, ovvero un punto del programma da candidato alla presidenza della Regione Siciliana.
Si è concluso tra i rulli di tamburi e la folla con i colori della Sicilia il “cammino di Cateno”, un percorso in mezzo alla gente voluto dall’ex sindaco di Messina per far conoscere quello che definisce “il movimento per liberare la Sicilia dalla banda Bassotti della politica”.
Ad ogni tappa incontri, nuove adesioni, gruppi di liberazione che nascono. C’è chi ha fatto tratti di percorso con lui, chi l’intero cammino.
Ad aprire il comizio è stato il deputato regionale e sindaco di Santa Teresa di Riva Danilo Lo Giudice: “Ovunque e ci siamo presentati abbiamo dimostrato di saper amministrare. Oggi c’è un grande comune che necessita di essere amministrato, è la Sicilia. Questa non è la fine del cammino di Cateno, è l’inizio del cammino che ci porterà alla guida della regione”.
E’ stata poi la volta di Ismaele La Vardera, portavoce di Sicilia Vera, “ Il Catemoto è partito da Messina e ora è arrivato a Palermo. Chi è alla Regione non ha idea di quali sono i problemi della gente, loro litigano perché non sanno a quale poltrona afferrarsi. Da soli possiamo scrivere un pezzo di storia”.
Strada facendo si è unito al movimento anche Carmelo Lo Monte, alle spalle una lunghissima carriera sia alla Regione che in Parlamento ed attualmente è un senatore uscente (è al gruppo misto) che ha annunciato di voler contribuire da esterno: “tranquilli non mi candido, ma voglio dare il mio contributo ad una persona come Cateno che ha conosciuto gli stenti della gente semplice. Siamo la forza di un popolo in cammino”.
A spiegare come il progetto vada oltre la Sicilia e guardi anche a Roma è stato l’europarlamentare Dino Giarrusso che con Cateno ha fondato Sud chiama Nord e che sarà in campo per le Politiche del 25 settembre: “Stiamo costruendo un sogno, Questo progetto fa paura perchè Cateno ha dimostrato di saper amministrare. Ci sono molti sindaci che hanno cambiato in meglio la loro città ma sono stati messi in difficoltà. Il nostro è un progetto alternativo e propositivo”.
A concludere è stato Cateno De Luca, con un lungo intervento: “Siamo giunti alla meta. Quante volte lungo le salite ho avuto la tentazione di fermarmi, quante volte la mia pelle bruciava, ho pensato di non farcela”.
Altre stoccate sono andate alla telenovela della ricandidatura e dell’election day. Ed in generale al centrodestra ed al centrosinistra.
“Mentre noi siamo qui loro sono tutti a Roma per dividersi i famosi seggi sicuri e possono permettersi di mandare in Sicilia qualunque persona perché tanto sarà eletta. Ma lo strumento della risposta che si meritano siamo noi. Vengo accusato di essere populista, che urliamo e basta. Io sono partito con una bozza di punti programmatici, ma ogni giorno ho arricchito le mie idee con le proposte che la gente mi dava”.
De Luca ha poi riassunto i dieci comandamenti programmatici che saranno le linee da seguire per i prossimi 10 anni. Il primo Sicilia isola delle autonomie e delle libertà (Semplificare la macchina burocratica, abolendo il pizzo legalizzato, realizzando piena autonomia e valorizzazione degli enti locali e dei corpi intermedi).
“Noi siamo per rendere la vita più semplice ai cittadini ed alle imprese”. Secondo punto: Sicilia isola non più isolata ed umiliata, con tutti i capitoli dedicati sia all’insularità che al Ponte sullo Stretto. Tre: Sicilia isola senza debiti e con le carte in regola. Quarto, Sicilia che fa largo ai giovani (con piano di assunzioni e stabilizzazioni, incentivi alle imprese). Quinto punto, Sicilia delle infrastrutture senza più incompiute. Sesto punto i servizi pubblici. Settimo punto: Sicilia isola della musica e della bellezza. Ottavo comandamento programmatico. Nono : Sicilia isola dell’imprenditorialità e senza mafiosità. Rimuovere gli ostacoli burocratici e politici, promuovere il merito. Deecimo punto Sicilia isola della qualità e dell’identità.
Frecciate conclusive a Miccichè ed alla vecchia politica e poi l’arrivederci al concerto della serata a Mondello.