Nell’arco di 24 ore, in Italia, è stabile al 4% la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid e tutte le regioni sono sotto il 10%.
Mentre cala di un punto, tornando al 16% la percentuale di posti nei reparti ordinari occupati per Covid-19, ma in 14 regioni supera la soglia d’allerta del 15%: Umbria (39%), Valle d’Aosta (30%), Calabria (31%), Basilicata (21%), Liguria (29%), Sicilia (25%), Friuli Venezia Giulia (23%), Marche (22%), Abruzzo (al 21%), Emilia Romagna (19%), Puglia (18%), Lazio (17%), Campania e Pa Trento (16%).
Questa la rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 31 luglio.
La percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati da pazienti Covid cresce in 5 regioni: Abruzzo (al 21%), Liguria (29%), Marche (22%), Molise (13%), Pa Trento (16%). Cala in 6: Basilicata (21%), Calabria (31%), Toscana (13%), Umbria (39%), Valle d’Aosta (30%) e Veneto (12%). La percentuale è stabile in 10 regioni: Campania (16%), Emilia Romagna (19%), Friuli Venezia Giulia (23%), Lazio (17%), Lombardia (14%), Pa Bolzano (15%), Piemonte (8%), Puglia (18%), Sardegna (11%), Sicilia (25%).
L’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in 4 regioni: Abruzzo (al 7%), Calabria (8%), Emilia Romagna (6%), Liguria (5%). Cala in 2: Sicilia (6%) e Toscana (4%). E’ stabile in 14 regioni o province autonome: Basilicata (4%), Campania (4%), Friuli Venezia Giulia (4%), Lazio (7%), Lombardia (3%), Marche (2%), Molise (3%) Pa Bolzano (2%), Pa Trento (2%), Piemonte (2%), Puglia (4%), Sardegna (7%), Umbria (8%), Veneto (2%). In Valle d’Aosta (0%), la variazione non è disponibile.