In meno di una settimana, la petizione sul climahttps://www.change.org/p/un-voto-per-il-clima ha superato le 100mila firme. L’idea, partita da una lettera aperta di alcuni scienziati alla politica italiana, pone temi al centro della campagna elettorale, tra le priorità del nuovo Governo.
“La comunità scientifica chiede che la lotta alla crisi climatica venga posta in cima all’agenda politica e offre il suo contributo per elaborare soluzioni e azioni concrete” si legge sul sito e, le risposte dei politici non si sono fatte aspettare. Anche perché, tra i temi principali che la prossima legislatura dovrà affrontare, c’è proprio quello dell’ambiente.
I rapporti tra scienza e politica, non sempre sono andati di pari passo. Rigore da un lato, logiche parziali e soggettive dall’altro, certezza e incertezza, fatti, opinioni. Oggi, le relazioni tra questi due mondi paralleli, sono molto più complesse. Pandemia docet. Così, i politici diventano scienziati e gli scienziati diventano politici. Esperti e consulenti si moltiplicano e il parere tecnico-scientifico diventa parte integrante di una decisione politica.
Dopo la pandemia adesso sembra giunto il tempo dell’ambiente. Le Cassandre del passato potrebbero diventare giudici di Cassazione e le Grete Thunberg di oggi, le nuove legislatrici di domani.
All’iniziativa di Green&Blue, hanno già aderito politici appartenenti a diversi schieramenti, i sindaci di alcune tra le principali città italiane, associazioni, mezzi di informazione e comunicazione, mondi a volte paralleli ma accomunati da un unico obiettivo: quello di salvaguardare il pianeta e il futuro delle nuove generazioni.
E gli italiani, costretti a una campagna elettorale dalle vacanze, cosa ne pensano di clima e ambiente? A giudicare dal successo dell’iniziativa, l’interesse è molto alto. Sarà per via delle immagini di alluvioni, della siccità, con il caldo anomalo alternato a grandinate improvvise, senza dimenticare il surriscaldamento della terra e dei mari ma, l’ecologia non è mai stata così tanto di attualità.
Il 25 settembre sapremo quale sarà il volto del nuovo Governo, del nuovo Parlamento, del nuovo Presidente del Consiglio. Le sfide da affrontare sono tante. La guerra in Ucraina, la crisi energetica e soprattutto i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.
Il Green Deal Europeo, con il pacchetto di iniziative voluto dalla Commissione Europea per affrontare i problemi legati al clima e all’ambiente con una strategia che punta – tra le altre cose – nel 2050 a non generare emissioni nette di gas a effetto serra.
E poi c’è il NextGeneration un ulteriore strumento per stimolare la ripresa post pandemia, favorendo lo sviluppo di un’Europa più ecologica. I fondi previsti dal PNRR dovranno essere in parte destinati al sostegno degli obiettivi climatici e anche gli investimenti dovranno essere compatibili con questa nuova visione.
L’Italia, sarà in grado di rispondere all’appello non solo della comunità scientifica ma di un intero pianeta?