Alle spalle una storia complessa, fatta di ritardi, inerzie, ma anche di pagine buie, negli anni ’80, quando in quelle stanze la ‘ndrangheta allungò la lunga mano degli affari legati alla droga, alle armi.
Adesso inizia una nuova vita, la ristrutturazione e riqualificazione per la Casa dello studente “Matteo Bottari” (intitolata all’amatissimo medico ucciso il 15 gennaio del 1998), chiusa nel lontano 2007.
La Regione Siciliana infatti ha stanziato quasi 9 milioni di euro destinati al progetto presentato dall’Ersu e finanziato dal Fondo di coesione e sviluppo. Un’attesa durata 15 anni anche per via di contenziosi e lungaggini burocratiche. Nel frattempo, per quella che era stata la prima Casa dello studente inaugurata in Italia nel 1933 il dibattito si animava rispetto alle diverse destinazioni che sono state ipotizzate (da secondo Palagiustizia a parcheggio, a centro servizi). Anni di dibattiti, polemiche, ma anche, più di recente, con le occupazioni da parte dei “pinellini” che ne chiedevano la riapertura con destinazione sociale. Sul finire degli anni ’70 e soprattutto con gli anni ’80 la Casa dello studente diventò, con l’arrivo degli studenti calabresi attirati dal prestigio dell’Università di Messina, un vero e proprio “covo” per le ‘ndrine.
Con i quasi nove milioni di euro si apre una nuova stagione e lo commentano con soddisfazione l’esperto in materie giuridiche del presidente Musumeci, Ferdinando Croce, che tra l’altro fu negli anni scorsi tra quanti maggiormente si sono battuti per la riapertura, e la capogruppo Ars di Fratelli d’Italia Elvira Amata.
“Un percorso che per me racconta una parte della mia storia di studente, di attivista, e che una foto “antica” testimonia, venendo fuori da un album di ricordi che custodisco gelosamente- commenta Ferdinando Croce– Finalmente sembra possa riaprire la Casa dello Studente “Matteo Bottari”, chiusa ormai dal 2007.Sono stati stanziati dal Governo Regionale Siciliano 8.642.606,18 euro per i lavori di ristrutturazione della residenza di Via Cesare Battisti.Un ringraziamento particolare sento di voler rivolgere personalmente all’Associazione universitaria Atreju – La Compagnia degli studenti, e alle altre associazioni che si sono battute per la riqualificazione dell’immobile, senza cedere a compromessi o rinunciare a fondi destinati alle borse di studio”.
Soddisfatta anche Elvira Amata che commenta:“Il finanziamento dell’opera – aggiunge Elvira Amata – costituisce la prova che il lavoro di squadra consente il raggiungimento di risultati importanti per la nostra città. Il mio grazie va al Presidente della Regione, Nello Musumeci, all’assessore regionale Falcone, al presidente di Ersu Pierangelo Grimaudo, per l’impegno profuso a favore degli studenti dell’Università di Messina”.