Un abbraccio tra mondi diversi, attraverso la musica, la danza, il cibo. Il sapore dei cannoli siciliani e quello del Nalinsnik ucraino e i Pansit Bihon filippini. Parola d’ordine inclusione multietnica, è questo lo spirito dell’iniziativa che ha visto insieme comunità diverse ma unite dalla voglia di pace, di dialogo, di arricchimento.
“Una finestra sul mondo” è stato l’evento organizzato da padre Giovanni Amante della chiesa Ortodossa insieme alla Fondazione Its Albatros e che si è tenuta al Marina del Nettuno al ritmo delle musiche ucraine e filippine e dei sapori tipici delle diverse comunità che sono presenti nel territorio metropolitano.
Lasagne, cannoli, ma anche Nalinsnik e Shuba, pietanze ucraini o Pansit Bihon filippini, un cooking show ma anche danze e canti tipici di terre lontane in uno scambio interraziale tra la comunità filippina, la ortodossa ucraina e l’italiana.
Un evento corale che ha visto insieme monsignor Cesare Di Pietro, ausiliare dell’arcidiocesi di Messina, padre Giovanni Amante parroco della chiesa ortodossa san Giacomo apostolo, padre Federico Duque della comunita’ filippina, Ivo Blandina, presidente della Camera di commercio, Antonella Sidoti presidente dell’ Its, gli Ambasciatori del gusto Lillo Freni, Francesco Arena e Pasquale Caliri.
Oltre alle danze ed ai canti tradizionali nel corso della serata è stato possibile ascoltare tre soprani ucraini che studiano al Conservatorio di Messina. “La fratellanza si esprime anche attraverso il linguaggio di ogni comunità- ha spiegato padre Amante– L’obiettivo è evitare che le singole comunità presenti a Messina si isolino e mettano invece insieme il proprio patrimonio religioso, culturale, culinario in nome della condivisione”.
L’iniziativa è giunta alla seconda edizione ed ha visto la partecipazione del sindaco Federico Basile, del vicesindaco Francesco Gallo, degli assessori Dafne Musolino ed Enzo Caruso.
“Il cibo – spiega l’Ambasciatore del gusto Pasquale Caliri- – è da sempre motivo di aggregazione. L’Unesco lo definisce appunto “patrimonio culturale immateriale” e forti di questa considerazione – conclude il cuoco messinese – vogliamo focalizzarci sulla ricchezza, a volte poco manifesta, delle numerosissime comunità che vivono nella nostra città”.
Così, tra una danza tipica, un piatto di lasagne ed un momento lirico, la “Finestra sul mondo” è diventata una porta che ha fatto entrare culture diverse pronte a condividere altri momenti analoghi.
“Molte sono le ragioni per cui è necessario tutt’oggi ricordare e celebrare la diversità culturale che fa parte della nostra vita quotidiana e si inserisce in ogni ambito della società, dalla politica all’economia, dalla comunicazione alla religione- ha detto il sindaco Basile– La diversità culturale è infatti una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico di una Città e costituisce allo stesso tempo un elemento arricchente per la società da un punto di vista intellettuale, emotivo e spirituale”