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Miccichè (FI): “Non posso andare via, scelgo la Sicilia” CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 2 Settembre 2022

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Salute, turismo ma, soprattutto, una lunga riflessione sui temi che investono il dibattito politico italiano e siciliano. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana e coordinatore di Forza Italia sull’Isola, Gianfranco Miccichè ha dichiarato di voler rinunciare al seggio in Senato, in caso di vittoria alle urne in Sicilia (come deputato di Sala d’Ercole). Ecco perché.

Miccichè sceglie la sua terra. “La scelta è obbligata e non posso andare via, rimango in Sicilia. E ci sono diverse ragioni. Intanto, ho partecipato alla scelta di non ricandidare Musumeci, quindi riuscire a fare questo e poi decidere di andare via sarebbe ridicolo. E poi, mi sono innamorato di alcune cose che abbiamo iniziato a fare e che sono state fatte bene, e altre cose che vorrei realizzare in tutti gli ambiti”. 

Rispetto al comparto della salute, Miccichè ha detto: “Non voglio dire che la sanità sia stata gestita male, ma farei un lavoro più manageriale. Il presidente Schifani lamenta, giustamente, le lunghissime liste d’attesa. Mi sembra di capire che uno dei problemi veri che ci sono riguarda il non utilizzo delle strutture territoriali. E allora, piuttosto che ingolfare gli ospedali, i pronto soccorso della città, probabilmente allargando gli spazi  in cui è possibile intervenire in casi di emergenza, credo che si migliorerebbero le cose. Oggi non ho le risposte esatte, ma sto studiando e continuo a farlo insieme all’Ordine dei medici, alle categorie,  per trovare la soluzione ai problemi”.

Poi c’è il turismo, veicolo fondamentale per lo sviluppo dell’economia del territorio. Gianfranco Miccichè, candidato a deputato regionale in quota FI, lancia la sua proposta. “E’ inutile pubblicizzare il sole e il mare della Sicilia, sono fatti evidenti. Mi stupisce molto che non si faccia pubblicità sul ‘Cretto di Burri’, una installazione d’arte contemporanea, di una bellezza straordinaria ed è emozionante guardarlo, che in un latro Paese avrebbe due milioni di visitatori l’anno. E’ possibile che neanche noi siciliani lo conosciamo? Dobbiamo lanciare le nostre eccellenze”.

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