Pesanti condanne per i due imprenditori edili, padre e figlio, di San Cipirello in provincia di Palermo accusati di associazione a delinquere finalizzata all’usura, estorsione, attività finanziaria abusiva e falsa fatturazione. Il collegio della quinta sezione del tribunale di Palermo presieduto da Donatella Puleo ha condannato il padre a 12 anni e due mesi mentre il figlio a sei anni e otto mesi.
L’indagine della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Giorgia Righi e Andrea Fusco, ha accertato come padre e figlio accanto all’attività di impresari edili, fossero due usurai che prestavano ad imprenditori in difficoltà centinaia di migliaia di euro a tassi d’interesse che arrivavano a superare il 500 per cento ogni anno. Nove le vittime dei due usurai, cinque di queste parte civile nel processo che hanno ottenuto complessivamente mezzo milione di euro di risarcimenti provvisionali.
Oltre alle condanne il giudice ha confiscato sette immobili, tre auto di lusso e due società per oltre quattro milioni di euro.