Martedì ottobre 2022, si è tenuta un’assemblea sul Policlinico Universitario di Palermo su invito del Magnifico Rettore e del Presidente della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi.
A partecipare vi è stato anche il sindacato SNALS che ha approfittato della preziosa occasione per una presa di coscienza forte e profonda sullo stato in cui versa l’Azienda Ospedaliera.
LA NOTA DEL SINDACATO
Come SNALS abbiamo partecipato con convinzione a questa iniziativa importante che arriva dopo anni di nostre denunce sul tema e sul livello di abbandono in cui versa il Policlinico di Palermo il cui stato di degrado si configura sempre più come il frutto di una morsa partitocratica che considera l’Azienda solo ed esclusivamente quale terreno fertile di campagna elettorale.
Bene ha fatto il Rettore a sottolineare come la Regione Siciliana abbia in questi anni sostanzialmente trattato il Policlinico di Palermo come un ospedale di provincia. A questa scarsa considerazione si è però aggiunta una feroce occupazione di ogni possibile anfratto di potere, la cui longa manus si esercita su vari settori non ultimo l’uso smodato dell’istituto del comando, slegato da qualsiasi logica organizzativa e funzionale, in particolare a ridosso delle elezioni. Pare che l’attuale commissario si sia adeguato perfettamente a questa logica di potere mantenendo la pratica del favoritismo con la concessione di benefici, incarichi e privilegi sempre più sorprendenti nonché con esternalizzazioni e convenzioni con ditte esterne dubbie sotto il profilo della legittimità.
Mentre il Policlinico soffre di carenze croniche d’organico, di impiego scriteriato delle risorse umane, di servizi deficitari, di precarietà degli ambienti destinati alla degenza sotto l’aspetto igienico e strutturale, di una condizione alberghiera disumana, di condizioni disastrose in cui versa la viabilità del nosocomio post intervento di scavo, di diritti negati dei lavoratori, di contrattazione immobile, etc. etc., si registra una efficienza svizzera, invece, in atti dedicati al via vai di giornaliste o in comandi di dirigenti.
Il Policlinico affonda mentre il suo comandante osserva al sicuro dal suo scoglio.
Dall’Assemblea del 4 ottobre scorso è emerso un coro, un insieme di voci che all’unisono chiedono, con orgoglio, il rispetto che il Policlinico merita e che ci si augura possa riconquistare nel proprio ruolo di polo di riferimento non soltanto siciliano ma mediterraneo.
L’Università contiene nella sua origine, nel suo nome, nella sua storia, il senso dell’interesse generale, delle articolazioni del sapere, della pluralità, dell’universale. Non è casuale che le Università abbiano sempre ospitato il pensiero critico e siano state e siano ancora baluardi di democrazia nel Mondo.
Al contrario il partito, qualsiasi esso sia, bene che vada si rivolge alla parte, volge la sua attenzione al parziale; nei peggiori casi agli interessi di bottega, al singolo, al dettaglio, che, come ricorda il detto, è luogo che nasconde.
Il Policlinico di Palermo resta così, schiacciato da guerre di posizione e dispute dal chiaro retrogusto partitico di cui purtroppo non si vede la fine. Una cosa, però, è certa e sotto gli occhi di tutti: il Policlinico di Palermo continua, a tutt’oggi, a rimanere senza una guida vera, con gravi conseguenze per lo svolgimento delle attività assistenziali e per tutti i suoi lavoratori, i suoi studenti, i suoi utenti, in una sola parola, Comunità.
L’Università deve rivendicare il suo ruolo di guida del Policlinico. Le sue componenti, unite, devono lottare per riaffermare la propria identità. Solo così, come unità di intenti, Il Policlinico Universitario di Palermo potrà stabilire e seguire le proprie finalità nel tempo con continuità e in sicurezza, al riparo dagli appetiti famelici e per natura volubili e instabili della partitocrazia.
Come SNALS lotteremo, come sempre abbiamo fatto, per la tutela del presidio di patrimonio pubblico, unico nel suo genere e nelle sue peculiarità di insieme di assistenza, didattica e ricerca, rappresentato dal Policlinico di Palermo e dalla sua Comunità di lavoratori, di studenti e di cittadini.