L’emergenza del caro-bollette crea apprensione anche a Taormina e non risparmia gli operatori economici della capitale del turismo siciliano. Sull’argomento un invito a “fare presto e mettere in campo una soluzione risolutiva“, all’Europa ed al nuovo governo italiano che sta per insediarsi, arriva dal presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler.
“Il problema dell’energia – spiega Schuler – è il primo enorme nodo che il nuovo Governo dovrà affrontare. Nel primo semestre 2022 Taormina è andata sotto del 14% rispetto alle presenze dello stesso semestre 2019. L’estate è andata indubbiamente meglio ma la liquidità che gli albergatori sono riusciti a fare è servita per pagare in parte i costi e gli indebitamenti di due anni di chiusura”.
“L’alta stagione turistica a Taormina – continua il presidente di AAT – è al termine, l’occupazione delle camere continua a scendere giornalmente e di riflesso anche le tariffe alle quali le vendiamo. Da 2 mesi si parla del tetto al prezzo del gas. Il governo ha introdotto promesse di sgravi parziali attraverso crediti di imposta ottenibili solo attraverso procedimenti burocraticamente articolati e spese di consulenza per presentare le domande. A Taormina molti alberghi sono stagionali e ottenere sconti parziali tramite crediti di imposta che potremo utilizzare nella migliore ipotesi solo nell’estate 2023, significa che dobbiamo nuovamente anticipare i costi anche di questi aumenti per almeno altri 6-8 mesi. Altri paesi europei hanno meno problemi: la Francia ha il nucleare, la Germania ci ha messo 200 miliardi e il Nord Europa ha il gas e il petrolio. Noi continuiamo a subire bollette aumentate anche di 6 volte rispetto al 2019 e continuiamo a andare fuori mercato. L’Europa ha il dovere di intervenire“.
Schuler ha avviato un’indagine interna sulle strategie dei soci dell’Associazione, per capire chi aprirà la propria struttura nei mesi invernali: “Mi piacerebbe che ci fosse un terzo dei posti letto aperti e disponibili, vorrei poterlo annunciare all’Italia e al mondo, ma al momento non ho elementi a supporto di questa mia aspettativa e vedremo chi se la sentirà di aprire nei mesi invernali“, ammette Schuler. “Molti operatori sono incerti, tra l’altro a partire dal mese di novembre le prenotazioni sono esigue, il movimento che sinora è stato importante avrà un calo e l’inverno sembra abbastanza lento. Presto ci accorgeremo che sui consumi elettrici e del gas ci sarà stato l’ulteriore aumento di settembre ed auspichiamo soluzioni immediate. Non è sufficiente che lo Stato dia la possibilità del credito d’importa, c’è una burocrazia enorme: bisognava mettere in atto uno sconto da spalmare direttamente bolletta per dare respiro alle imprese e alle famiglie“.