Giorgia Meloni non è ancora premier, ma pare che il centrodestra già remi contro di lei. Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, viene eletto presidente del Senato al primo scrutinio incassando 116 voti. Ma, al primo banco di prova dei numeri in Aula, la maggioranza di centrodestra si spacca e si consuma lo strappo di Forza Italia: dei 18 senatori azzurri, infatti, solo Silvio Berlusconi e la presidente uscente, Elisabetta Casellati, ritirano la scheda.
E lo sappiamo che molto spesso le dinamiche romane sono condizionanti. Ma il presidente della Regione Renato Schifani si farà garante dell’unità e della continuità del centrodestra in Sicilia, “Non accetterò mai accordi a ribasso”, ha detto. La solidità politica, in particolare con FdI che ha sostenuto la candidatura dell’ex presidente del Senato, non può essere messa a rischio, soprattutto in un momento così propizio per la politica regionale sapendo che a presiedere Palazzo Madama ci sarà un siciliano (il quarto nella storia) e poi c’è l’appoggio dell’ex governatore Nello Musumeci, il nostro alfiere nella Capitale, che con gli incarichi delle commissioni parlamentari potrà servire gli interessi legittimi dei siciliani. Così, almeno, è emerso durante la cerimonia di insediamento avvenuta ieri a Palazzo d’Orléans.
Lo stesso Musumeci ha parlato di una straordinaria contingenza che coincide con l’avvio di questa legislatura, le più importanti cariche dello Stato – il presidente della Repubblica e il presidente del Senato- sono cariche ricoperte da siciliani. Non è mai accaduto nella storia della Repubblica italiana.
Un possibile braccio di ferro, però, potrebbe verificarsi a Sala d’Ercole, perché corre voce che il coordinatore di FI in Sicilia Gianfranco Miccichè, voglia per la seconda volta la presidenza dell’Ars, aprendo di fatto uno scontro con i meloniani che rivendicano 4 assessorati nella giunta Schifani la stessa presidenza dell’Assemblea regionale, come fece 5 anni fa il partito azzurro. Utopia o ipotesi possbile? Lo decideranno anche i deputati di Palazzo dei Normanni.