“Fiscalità di vantaggio, defiscalizzazione della benzina, zone franche montane, giovani, insularità e continuità territoriale, sono solo alcuni degli ingredienti per fare uscire la Sicilia da una condizione a cui è stata condannata da tanti anni di incuria, incapacità e sprechi. Bisogna cambiare passo; Governo e Parlamento si sono ficcati in sabbie mobili dalle quali dobbiamo uscire”. A dichiararlo Vincenzo Figuccia deputato Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia.
“Un collegato durato oltre un anno e Commissioni inutili su temi importanti come quello della Formazione professionale, delle Politiche attive del lavoro, della Forestazione, dell’Agricoltura, senza però invitare i lavoratori ed i protagonisti di quei settori. Leggi approvate dal Parlamento in attesa di pronunciamenti della Corte Costituzionale che non arrivano mai. Riforme come quelle dei Consorzi di bonifica, della Polizia municipale e dei Rifiuti al palo da troppo tempo.
Per cambiare passo è necessario avviare un vero e proprio piano Marshall, ma tutto questo non si può fare con i protagonisti attuali, serve svecchiare una classe dirigente all’interno del centro-destra per dare spazio ad idee e progetti nuovi.
Suggerisco al Presidente della Regione di avviare presto un rimpasto di Governo al fine di sostituire quegli Assessori che non sono stati all’altezza dei processi per il rilancio economico, culturale e sociale della nostra terra. In linea con la sua storia e le sue posizioni consiglio di fare riferimento ad uomini che, vengono dalle eccellenze dei settori dove dovranno essere impegnati, tenendo lontani personaggi che abbiano a che fare con un sistema vetusto e che sono interpreti di una storia ormai trapassata.
Un vero e proprio restyling che tenga fuori i dinosauri, quelli che sono per conservare i privilegi della casta a partire dai vitalizi e che in troppi anni non hanno saputo fare uscire la Sicilia dalla sua arretratezza. Dobbiamo spingere sulle start up innovative, sulla digitalizzazione, rilanciare un piano per il Sud a partire dalla Sicilia, garantire il pieno utilizzo dei fondi comunitari, rilanciare le autonomie locali garantendo servizi come sanità e asili nido. Sostenere le famiglie incentivando la natalità e rilanciando il brand siciliano “Mancia comu Parri“ per un consumo critico dei prodotti che portiamo nelle nostre tavole. Agevolare le imprese attraverso la riduzione di tasse e la semplificazione della burocrazia. Per tali ragioni dobbiamo rinnovarci nelle idee e nei progetti, lasciando fuori quei personaggi che hanno ridotto la nostra Sicilia in queste condizioni”, ha concluso Figuccia.