Crolla a Catania il soffitto di uno degli uffici della segreteria del giudice per le indagini preliminari. La scoperta è stata fatta stamane all’apertura del Palazzo di Giustizia. Il crollo è avvenuto dopo la chiusura, quando nell’ufficio non c’era nessuno. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e sono stati avviati i controlli di sicurezza della struttura.
Potrebbe essere stata una infiltrazione d’acqua, forse dovuta alla pioggia, a causare il crollo. I vigili del fuoco sono al lavoro per accertare le condizioni di tutto il piano e invieranno una relazione tecnica ai vertici del tribunale il giornata. “C’erano state delle piccole infiltrazioni dovute a perdite dell’impianto di condizionamento, ma tutto era stato aggiustato, la situazione era nella norma“, spiega l’ex presidente dei gip Nunzio Salpietro.
La Giunta dell’Anm sezione di Catania interviene con una nota “in riferimento al crollo del tetto della cancelleria dell’Ufficio Gip del Tribunale di Catania avvenuto nella scorsa notte“, esprimendo “ancora una volta, la massima preoccupazione e vivo allarme per le condizioni in cui versano gli uffici giudiziari catanesi e invoca che, con urgenza, siano compiute opere di manutenzione ordinaria e straordinaria per evitare tragedie che fortunatamente questa volta sono state solo sfiorate“. “Non è ammissibile, infatti – si legge in una nota -, che in un edificio pubblico, e a maggior ragione in un Palazzo di Giustizia, dove devono trovare tutela i diritti di ciascuno, i lavoratori che ivi operano debbano temere per la propria incolumità. Non è altresì ammissibile che, a seguito di tali eventi, alcuni magistrati dell’ufficio non dispongano attualmente di un ufficio dove poter celebrare le udienze e non siano pertanto messi in condizione di adempiere ai propri doveri. La Giunta riserva di adottare ogni iniziativa opportuna per evidenziare le condizioni in cui versano gli edifici giudiziari catanesi e vigilerà affinché siano compiuti tutti i passi necessari per garantire la sicurezza e l’incolumità di tutti i lavoratori che ivi operano“.